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Assassin’s Creed Unity + DLC

La calma è la virtù degli assassini

Assassin’s Creed Unity + DLC

Ho cominciato Unity subito dopo aver finito Black Flag, aspettando pazientemente che il gioco venisse patchato prima di cominciarlo, essendo un grande appasionato della serie e non mi andava di ritrovarmi con personaggi con la faccia aperta, incastramenti vari e freeze del sistema.

Partendo dal presupposto che quindi non so cosa abbiano giocato tutti quanti quei poveretti che l’hanno comprato al day one mi accingo a raccontarvi la mia esperienza quasi bug free.

Ah ovvio, non farò spoiler. (Need for Creed? ndProphet) (Se fai spoiler chiudo, visto che, nonostante tutto, a me sta serie piace molto e voglio vedè dove va a parare, oltre che nei milioni di euri.. ndGog3)

Quasi

Tutti gli Assassin’s Creed hanno avuto delle falle. Sempre. Le ragdoll fanno schifo dal primo capitolo, ricordo che con mio fratello crepavamo dalle risate a veder morire i nemici nei modi più assurdi, gambe aperte che neanche Carla Fracci, è quasi un marchio di fabbrica. :V Per quanto oliato, il precedente motore continuava ad avere gli stessi identici problemi, da qui la trovata di passare ad un motore nuovo di zecca sviluppato appositamente per le console di nuova generazione avrà risolto tutto no?

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No.

Nel senso che ha risolto gran parte dei problemi e ne ha introdotti di nuovi. Se il free climbing è diventato estremamente più fluido nella concatenazione delle animazioni non si può dire lo stesso del normale peregrinare tra le strade: ‘sti rincoglioniti di passanti sono sempre fermi a non fare una mazza, praticamente è un continuo pogare. E’ bella da vedere la folla, fino ad un certo punto visto che gli appaiono accessori vari come cappelli e spade all’ improvviso, ma dopo un pò vi viene voglia di ammazzare tutti.

Ad un certo punto del gioco andavo in giro sparando in aria per far scappare la gente, fosse stato un gioco ambientato nel west sarebbe stato fighissimo, però…

Continuando, Arno ha un grave problema di attrito con gli oggetti: praticamente abbiamo tra le mani una specie di ninja che riesce a scalare Notre Dame ma appena trova un barile per strada ci si incastra sopra peggio di come un cane si attacca per trombarsi la gamba. (Ho sempre odiato il fatto che quando sbatte contro qualcosa, o tende a fare il mimo con il finto muro di vetro davanti, oppure prova a scalarlo. Perche? Non parliamo di quando finisce in acqua… ndGog3)

Fastidiosissimo, sopratutto nelle fughe, pessimo quando già ci si incastra tra la folla. Insomma la vera piaga di Parigi è il traffico. (Si possono toccare le banane almeno? ndProphet)

Altra cosa assolutamente incomprensibile è il sistema di combattimento: praticamente si è tornati quasi allo stesso ritmo del primo Assassin’s Creed, in confronto ad Ezio “Batman” Auditore, Arno sembra molto più acerbo. L’impossibilità di usare la lama celata se non quando si è nascosti però è una cosa che ho apprezzato veramente tanto, un pò meno il suo utilizzo durante il combattimento stesso, è una risorsa in più d’altra parte che non viene mai inserita nelle combo.

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Che poi è sempre lo stesso sistema di combattimento un pò alla cazzo, mai capito perchè non ne inventano uno nuovo di zecca copiando appunto da Batman come fanno tutti, da Infamous:first light a Sleeping Dogs. Ancora una volta la Bomba Fumogena sarà la vostra smartbomb, lanciata quella, in qualsiasi situazione, avete la calma totale di segare vite a nastro.

I caricamenti sono eterni. ETERNI. Sopratutto quando si deve accedere a determinati punti della mappa, così come gli spostamenti veloci (rotfl, alle volte si fa prima ad arrivarci a piedi) e dopo ogni desincronizzazione. Imparerete ad odiare il simbolo di Helix in pochissimo tempo.

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Altra cosa: Initiates, una delle applicazioni per sbloccare oggetti (ed ho comprato pure le due statuette con il DLC), non sono riuscito nemmeno a vederlo ed il solo pensiero di dover installare una app sul cellulare o sborsare soldi reali per comprare alcune cose nel gioco mi fa venire letteralmente da vomitare.

Qualcuno poi mi spieghi da quanto succede che ammazzando la gente gli assassini rivivano i ricordi dei morti perchè, a memoria, non è mai capitato in tutta quanta la saga. E la cosa bella è che non è una trovata di regia, Arno ammette proprio ad un certo punto della storia di “aver visto nei ricordi” della vittima. Assurdo.

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Basta lamentarsi!

Tolte queste problematiche, direi quasi sorvolabili se si pensa all’esperienza in toto, devo ammettere che sono rimasto estremamente impressionato da quello che i grafici Ubisoft hanno tirato fuori dal cilidro: Parigi è bellissima quando deve essere sfarzosa e fa letteralmente schifo come aspetto quando si entra nei bassifondi, manca solo l’odore di pipì. Il passare del tempo, la modellazione degli oggetti ed i personaggi sono di primissima qualità. Certo è anche vero che la differenza che c’è tra le cutscene ed il gameplay è abissale però l’integrazione dell’ azione nella regia è fatta nella maggior parte dei casi in modo egregio.

Un esempio: l’equipaggiamento di Arno è dettagliatissimo. Entare nel menù e vedere la quantità e la qualità dei modelli 3D dei vestiti è incredibile. All’inizio non riuscivo a capirne il motivo, succede di rado che il personaggio sia in primissimo piano, ma le cutscene mi hanno mostrato tutta quella modellazione nella sua bellezza. Alle volte pare quasi di assistere alla demo di Deep Down all’annuncio di PS4.

C’è una sezione di gioco particolare, dove ad un certo punto c’è un vento fortissimo: la reazione dei vestiti ed in generale la resa grafica è stupenda. Peccato che duri tipo 2 minuti e poi mai più.

Per quanto ci siano cali di framerate, la risoluzione sia più bassa di quella di Black Flag, ed ogni tanto ci siano pop in è indubbio che ci sia una generazione di differenza tra i due titoli.

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Ma non è solo grafica, Unity è anche un sacco di gameplay (con tutti i difetti elencati sopra ovviamente): non avendo a disposizione un mare da navigare, Parigi è stata riempita di sidequest. Penso che mai come questa volta, sopratutto quelle per recuperare la classica “armatura figa”, siano più ostiche e difficili. Ci sono missioni di investigazione, missioni di assassinio e le famigerate missioni cooperative, poche, anche se si possono ripetere più volte per sbloccare bonus aggiuntivi e che variano un tantino ogni volta per la posizione deglio obiettivi, sono uno spasso, ma troppo poche e non proprio chiarissime, sopratutto se le prime volte che ci inciampate dentro (perchè così mi è capitato pensavo si fosse bloccato il gioco invece avevo cliccato per sbaglio su un giocatore passante, un pò come Dark Souls ma molto meno libero). (finalmente missioni decenti e non il: porta le lettera al dr. Cane e torna qui per il tuo croccantino d’oro. ndGog3)

Dovete gestire nuovamente l’acquisto di pub, baretti e roba da ubriaconi per fare denaro, ci sono una quantità infinita di porte da aprire e bauli da scassinare, ammesso che abbiate l’abilità.
Stavolta hanno inserito un punteggio basato sul vostro operato, più farete i cretini saltando ed ammazzando gente, più otterrete punti del Credo, con questi punti potrete sbloccare o potenziare oggetti, risolvendo le sidequest potrete sbloccare Abilità. Con i soldi acquistate cose, con i punti Helix ne sbloccate altre.
Pensate, stavolta potete anche abbassarvi a comando, finalmente, e passare da un nascondiglio all’ altro alla Gears. Roba raffinata eh.

I consumabili sono acquistabili dai rivenditori, stavolta semplificati in un’ unica figura, ma mi è capitato di rado di sborsare quattrini, trovandomi molto di più a mio agio rubando oggetti dai cadaveri dei nemici, tanto per strada tra gendarmi e gentaglia sono mazzate che volano spessisimo. Occhio che stavolta i nemici tendono ad essere aggressivi e potenti, quindi potenziatevi e non prendete la crescita del personaggio sottogamba, potrebbe rendere il gioco molto frustrante (che poi è frustrante per colpa dei caricamenti post mortem, mica perchè si muore e si ricomincia).

L’interfaccia potrebbe sembrarvi invasiva, un sacco di informazioni a schermo, in realtà potete selezionare all’opzione “essenziale” senza perdere praticamente niente, lasciando lo schermo libero (secondo me la resa grafica ne guadagna tantissimo). La mappa a schermo è superflua, Parigi è stata disegnata in modo molto verticale in più di un occasione, interni compresi (finalmente esplorabili e non solo un mero passaggio) quindi è molto meglio fare affidamento all’ ottima mappa tridimensionale, visibile ovviamente dopo aver sbloccato i punti di sincronizzazione. Che c’hanno anche un pò spaccato i cosiddetti, diciamocelo, sarebbe il caso di trovare una soluzione alternativa, o non metterceli proprio, all’ennesimo capitolo cominciano a stancare.

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Tanto passato, nessun presente

Preparatevi: la storia di Arno è molto bella. Tutto quello che succede attorno, compreso l’ottimo DLC (DLC un paio di palle, è praticamente il finale del gioco, meno male che hanno deciso di darlo gratis altrimenti avevamo fatto la fine di Prince of Persia 2008) è appasionante ed in teressante. Un sacco di intrecci.

Io però gioco gli Assassin’s Creed anche per capire cosa succede nel presente, cioè il casino con i precursori ecc. Beh cari miei, il presente NON esiste. Praticamente il presente siete voi, che state giocando a questa famigerata console che si chiama Helix e che quindi venite contattati dagli Assassini.

Fine. Per quanto nei file dei personaggi ci sia qualcosa, praticamente l’intero gioco non vi da alcuna informazione aggiuntiva sulla storia di fondo. Se in Black Flag c’era una tempesta di informazioni (veramente, tantissime informazioni, anche file audio, file video, descrizione di tutto il lavoro Abstergo) qui non c’è una mazza.

O meglio qualcosa c’è, per forza, ma è deludente. Quindi preparatevi ad avere una bellissima storia autoconclusiva con un DLC finale che…

…Che non potevano fare tutto il gioco così!?

Praticamente le 4 ore finali del DLC sono, da sole, un concentrato di gameplay che strizza l’occhio a Prince of Persia in maniera esplicitissima, pedane da schiacciare e sezioni platform comprese (faccio il puntiglioso: non è proprio chiarissimo che per saltare da una sporgenza devo premere 2 pulsanti contemporaneamente, sopratutto se per tutti questi anni mi hai abituato a guardare dalla parte opposta e saltare, ma vabbè). Un sacco di giochi di luce, un sacco di enigmi, la lanterna da portarsi appresso per illuminare zone buie ed i nemici che reagiscono di conseguenza ma, su tutti…

…lo stramitico Fucile a Ghigliottina, praticamente un lanciagranate con un’ ascia montata sopra.

Le stragi signori, LE stragi di nemici. Veramente uno spasso, sopratutto dopo ore e ore (il gioco dura un sacco) di combattimenti un pò imbarazzanti!
avessero fatto tutto il gioco con lo stesso level design e la stessa azione stealth (ci sono una pletora di nemici e diventa necessario doversi nascondere), sarebbe stato un gioco bellissimo.
Anche perchè la parte finale penso sia l’unica che abbia un pò di senso nel mondo di AC, come detto il gioco gira attorno ad una storia che funzionerebbe bene pure senza.

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Si è un pò esagerato

Non trovo giusto il modo in cui è stato trattato AC Unity. E’ un gioco, per la serie, altamente sperimentale e per certi versi si nota che è stato pure fatto di fretta: bug a parte, l’assenza di una sezione moderna, la presenza di filmati prerender, l’azione in generale e la gestione del personaggio a mo di RPG (che non c’azzecca una minchia secondo me ed aggiunge solo confusione, sopratutto con 4 valute tutte assieme) sono tutti segni di una nuova strada che è stata percorsa, trovandosi però davanti ostacoli tecnici e parigini fancazzisti.

La storia c’è, le sidequest sono molto impegnative, è vero i caricamenti vi spaccheranno le palle però secondo me il prezzo attuale, visto che stanno cercando di regalarlo ormai, vale il giro sulla giostra.

Se nel prossimo episodio riescono a togliere tutti questi inutili spigoli, risolvibili solo cambiando completamente rotta sia nello sviluppo che nelle idee, un pò come successe tra il primo ed il secondo Assassin’s Creed, si può arrivare ad un buon risultato, pensando di eliminare completamente le microtransizioni che sono oltremodo ridicole. Sarebbe necessario anche un pò riprendere il filone principale di storia che non va avanti da ben 4 episodi, non proprio una cosa bellissima per l’utente appasionato, orfano di Ezio, Desmond ed altre troppe figure familiari.

7

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Ringraziamo la Ubisoft per averci fornito il gioco ufficialmente, ho preferito prendermi tutto il tempo necessario per fare una intera sessione di gioco piuttosto che giocare il primo livello e fine, spero apprezzerete l’onestà, scusandomi il ritardo.

Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

18 Febbraio 2015
Categoria: Comics, Review

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