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The Order: 1886

Il mio (in)personale rapporto con Andrea Pessino ha inizio circa 4 anni fa. Un mio collega mi passa una rivista e dice: questa secondo me può interessati. È wired. Gennaio 2011. Dentro c’è un’intervista al co-fondatore di Ready at Dawn e me la divoro. Da quel momento provo una sorta di ammirazione per quell’uomo italiano che è riuscito a combinare qualcosa nel mondo videoludico. Gli anni passano, lui continua ad andare in palestra (io no) e dal nulla Er Pupo nazionale mi fa: “Vuoi entrare a far parte della tana dei castori?”. (Ah, è colpa di ErPupo quindi? Non bastava gentaglia come Prophet? Un Altro ne vogliamo aggiungere? NdCasimiro) Gli dico: “Eccerto cavolo!”. “Ci sarebbe da partecipare all’evento di presentazione di The Order 1886, probabilmente ci sarà peSSino Pessino (questa è mia! Ladro! ndTMO)”.

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Il primo evento. È bagnato. Nel senso che piove, che avevate capito?

Museo Bagatti Valsecchi di Milano. Una location splendida, perfetta per un gioco con questa atmosfera che mette in evidenza così tanta architettura ottocentesca. Non solo, all’interno di queste sale meravigliose (alcune potrebbero stare benissimo all’interno di The Order) sono presenti delle armature alle pareti che contribuiscono ad incrementare la situazione che diventa quasi steam punk grazie alla luce blu dei faretti che scivola sull’acciaio delle else, degli elmi e degli scudi. Un’altra piccola perla d’Italia sconosciuta che aveva bisogno di due parole di riconoscimento.

EMBARGO: questo report conta più di tredicimilacinquecento caratteri, ma il 90% di essi li potrete leggere il 19 Febbraio dalle 14:00. Quindi ora vi beccate questa intervista semi seria: tutto quello che si è evinto in base alle informazioni in nostro possesso (supposizioni incluse) le trovate in questa “finta” intervista che non abbiamo potuto fare per problemi di organizzazione (non nostri), ed è basata sulle domande che avevamo preparato per Pessino.

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La presentazione

La presentazione di Pessino ha inizio dopo una frugale colazione. Il “gigante buono”, quasi in punta di piedi, presenta il recente passato della sua azienda di cui è CTO, scusandosi preventivamente per il suo italiano “zoppicante”, mentre io penso: se gli Italiani parlassero come lui saremmo già a cavallo, ma va beh. La sua azienda ha prodotto Daxter nel 2006, God of War: Chains of Olympus nel 2008 e God of War: Ghost of Sparta nel 2010, buttandosi quindi su PSP, sperando di cogliere una bella opportunità sviluppando per questa console portatile, ma a vedere la sua faccia non sembra contento al 100%, al di là della pregevole realizzazione tecnica.

Per questo e altri motivi probabilmente per Ready at Dawn era arrivato il momento di fare il grande salto (speriamo cada bene!) e di giocare d’anticipo sviluppando quello che, a detta di A.P., sarà il primo vero titolo nextgen che farà vedere, graficamente parlando, qualcosa che ancora non si è visto nei giochi di questa nuova generazione (e quali, se sono all’80% remastered..?) (Qualcosa di nuovo? Tipo 1080 e 60FPS? NdProphet).
The Order 1886, che uscirà il 20 febbraio, può godere così di una console che sta andando bene e puntare su una base utenza già di tutto rispetto per far vedere a tutti che i 5 anni di sviluppo sono serviti per far performare al meglio la macchina Ready at Dawn.

Prima di stuzzicarci con un po’ di gameplay giocato direttamente in sala, AP ci tiene a sottolineare quanta cura è stata messa per ricreare la Londra di quel periodo della rivoluzione industriale. Sono state scattate migliaia di foto per riprodurre ogni minimo dettaglio dei vicoli, delle strutture esterne ed interne di questa città. Detto ciò si passa all’aspetto della storia, il background di fondo, dove ci viene illustrato come questa diatriba che si vede anche negli spot tv e nei trailer di questi mesi tra umani e Half Breeds (da noi tradotti in “Mezzosangue”) vada avanti da secoli e non sia nata nell’Ottocento. Gli Half Breeds sono esseri il cui dna si è evoluto partendo da quello umano e mescolandosi con quello animale. Nei secoli passati hanno sempre avuto più potere e più forza ed è per questo motivo che è nato l’Ordine fondato da Arthur, per cercare di mantenere un equilibrio tra le due fazioni e non soccombere. Le cose iniziano a cambiare in positivo per gli esseri umani quando, la scoperta del “Sacro Graal”, la black water in grado di prolungare la vita e guarire le ferite, unita all’intenso e repentino sviluppo delle tecnologie militari durante la rivoluzione Industriale, hanno permesso di spostare il peso della bilancia a loro favore. Nell’anno 1886 però, l’Ordine è alle dirette dipendenze del Cancelliere e inizia ad essere palese una disparità tra alta società con cui l’Ordine è collegato e la povera gente, sempre più vessata dalla fame e dalla carestia. Noi giocatori interpreteremo Sir Galahad in questa fase della storia molto travagliata, con l’Ordine da una parte che dovrà decidere da che parte stare e con gli Half Breeds dal’altra che forse sfrutteranno i cosiddetti “ribelli” provenienti dalla povera gente che vuole giustizia contro un Ordine considerato troppo aristocratico. Le premesse per colpi di scena e intrighi politici ci sono tutte e potrebbe uscirne un intreccio davvero ben congegnato a parer mio, se verrà dipanato per bene e avrà un discreto tempo dedicato alla narrazione.
La storia in ogni caso mescolerà quindi personaggi storici che ben conosciamo ad altri inventati, riconoscendo in questo modo Parsifal e lo stesso protagonista Galahad, il generale Lafayette e un Nikola Tesla nei panni dell’inventore di macchinari e armi come se ci si trovasse in un film di James Bond (questa l’ha detta Pessino eh..!)(Però non gliene fanno trademarkare nemmeno una, come al Tesla reale. NdProphet).

Proseguendo nella discussione, Pessino (mamma quanto è grosso!)(Praticamente un Pessone. NdCasimiro) vuole forse focalizzare altri due aspetti che gli stanno a cuore.
Il primo, dichiarato da subito, è che loro con The Order 1886 hanno creato e VOLUTO fare un ESPERIMENTO. Questo può essere positivo se è per ricercare qualcosa di nuovo, per realizzare una trama interessante per una nuova IP, ma fa dubitare sull’effettiva durata del gioco. Dopo tutte le critiche piovutegli addosso da youtuber accaniti e critici, questa dichiarazione sa un po’ di “io metto le mani avanti, avete ragione, il gioco dura poco, ma perchè abbiamo ricercato qualcosa di diverso”. Quasi un’ammissione di colpa. A me è parso assolutamente così e non è un dramma, anche se, visto che la trama sembra molto interessante e potrebbe, a mio avviso, essere raccontata anche per ben 20 ore o più, porre uno sforzo maggiore anche in questo ne avrebbe fatto forse un nuovo capolavoro e sarebbe stato assai apprezzato da chi, come me, bada molto di più alla trama in un gioco che non alla grafica.
Il secondo invece è stato quello di porre l’accento sul tipo di narrazione che hanno voluto cercare, un “workflow continuo” come lo ha definito AP, una specie di miscela di narrativa cinematografica e gameplay tradizionale. Lui stesso ha cercato di trovare le parole adatte per spiegarsi, ma ammettendo che in Italiano è difficile da trasmettere (apprezziamo lo sforzo..).
Ah! Tornando al concetto di “esperimento” espresso poco sopra, AP si è poi lasciato scappare una frase sibillina che era pressapoco questa: “questo è il PRIMO capitolo”. Tutto fa pensare che un secondo episodio della storia lo vedremo o ci stanno già lavorando o che il finale lascia apertissime le porte per un proseguio, a parer mio.

Finalmente si vede qualcosa…

Dopo questa presentazione, AP, pad alla mano, ci ha presentato due scene del gioco: una boss fight e una sezione di gameplay piuttosto serrato.

Il Boss

Sir Galahad contro un Half Breed. Nonostante Pessino abbia continuato a ripetere che quello che hanno creato è un’evoluzione delle fasi scriptate presenti nei videogiochi e sebbene abbia affermato, un po’ critico e un po’ stranito, che oggi “QTE è come dire diabete” (risate generali..), la boss fight mi è parsa piuttosto noiosetta e un po’ statica. C’è del tatticismo, questo glielo si può riconoscere, però non ho visto nessun miracolo del gameplay. La cosa lievemente più interessante è che in questi scontri un range di movimento e di scelta c’è sempre e il giocatore potrà attaccare decidendo se apportare un colpo “light”, “heavy”, o una sorta di super mossa quando la barra di caricamento è al massimo.

Spara, spacca e spara

La seconda fase di gioco ha visto Pessino alle prese con un gameplay tradizionale dove, nonostante il titoletto sopra, si è capita anche la grande importanza che riveste il ripararsi dietro a muretti, muri, staccionate e ogni cosa che può offrire riparo (Oddio i muretti. Siano lodati i muretti e Cliff loro profeta. NdCasimiro). Obiettivo della sessione era quello di far fuori dall’alto di un palazzo dei nemici che cercavano di farci secchi dal cortile, dopodichè entrare all’interno dell’edificio e fare piazza pulita in un grande stanzone con la presenza di scale e saliscendi. Pessino quindi, dopo averci mostrato alcune armi e averci detto che ce ne saranno in totale 12, si innamora follemente dell’arma IGNORANTE sostenendo che quella è la più potente del gioco, in grado di sparare in un colpo solo 3 proiettili pesanti e devastando tutto ciò che trova davanti. E in effetti così è dal momento che dopo, tra scatti in corsa e scivolate, fa saltare gente e mobilio come se non ci fosse un domani, compresa la gamba di un tizio ormai morto, perchè “mi aveva rotto le palle..”. Sebbene tutti noi fossimo piuttosto esaltati da questo secondo gameplay, Pessino ci tiene a precisare che, nonostante la parte centrale del gioco sia shooting, ci saranno anche alcune fasi di esplorazione, un po’ di stealth e tratti di gameplay molto tranquillo (IMHO la parola “stealth” potete anche cancellarla..).
A conclusione della presentazione AP ha infine affermato, quasi volesse rassicurare sulla durata del gioco, che le fasi che avevamo visto erano in modalità NORMALE, mentre la vera sfida sarà con l’aumentare della difficoltà, oltre al fatto che ci sono tantissimi collezionabili e articoli che troveremo nel gioco che ci aiuteranno a capire meglio la storia e che ci permetteranno di non annoiarci.

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La demo

Dato il LIBERI TUTTI, le postazioni messe a disposizione erano parecchie e questo è un bene; purtroppo però non ho visto un grande interesse nel provare il gioco e questo è un male. Non ne ho capito il motivo. Forse ormai si conosceva già abbastanza il gioco? Forse il 20 è talmente vicino da non provarlo neanche? Forse un po’ di snobbismo nelle persone presenti che sembrava dessero più importanza al fare un’intervista piuttosto che giocare? Non lo so, fatto sta che l’ho provato. La sessione di gioco ci vedeva nei panni di Galahad su un ponte da liberare dai ribelli presenti e riconquistarlo in buona sostanza. Il gameplay è piuttosto classico, con “L2” si mira, con “R2” si spara, con il “D-pad” si sceglie l’arma che più ci piace. Con “quadrato” si ricarica, con “cerchio” ci si ripara, con “X” si supera un avamposto e con “triangolo” si raccolgono le munizioni e si affronta il corpo a corpo. Tutto piuttosto canonico, anche se forse ho trovato scomodo il ricaricare col “quadrato” e non con “R1” tipo, ma è una questione di abitudine. Bisogna ammettere che per sparare e fare il tamarro ce ne sono di occasioni, tra armi che lanciano scariche elettriche, pistole di precisione, lunghi fucili e una specie di mitragliatrice, già solo in questa demo si è potuto provare un terzo o più delle armi totali del gioco. Per il resto non ho trovato grande originalità, se non nel fatto che i compagni a volte ti aiutano abbastanza col fuoco amico e con il recupero dell’energia tramite bevuta della “black water” quando si sta strisciando a terra in attesa del colpo di grazia. L’attenzione ai dettagli è molto buona, in particolare i particellari, le esplosioni, il fumo ecc sono resi bene, c’è dinamismo, soprattutto nei movimenti del character che fa spostare bene il personaggio in modo abbastanza realistico oltre che agli effetti di spostamento d’aria che subiscono i vestiti, forse il tocco di classe migliore. La nota però forse più positiva è che almeno il grado di difficoltà non sembrava affatto male. Pur essendo in modalità NORMALE, i nemici se ti colpiscono bene muori al primo o secondo colpo se non ti ripari. E con la presenza di granate che volano e nemici in armatura assai ostici, fare il rambo non la vedo semplicissima. Meglio così quindi. Peccato però che la demo duri tra i 5 e 10 minuti massimo e c’era da rimanerci male alla fine perchè troncatissima, neanche un intermezzo, un altro filmatino, niente. Brusca e inspiegabile interruzione. Va beh.

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Una volta finito di giocare, non rimaneva che il momento più atteso dell’intera giornata e dell’intero evento: l’intervista ad Andrea Pessino e magari una foto visto che lo “inseguo” mentalmente da più di 4 anni. E invece niente. Un pugno di mosche. Proprio così. Perchè?
Beh perchè dopo le 13, per ben 4 ore ci siamo grattati tutti quanti. Stampa, fan e addetti ai lavori, con poche spiegazioni o nessuna da parte degli organizzatori che forse si aspettavano meno gente e invece siamo arrivati in una cinquantina. Così in queste 4 ore non si è capito se Pessino c’era, se stava concedendo interviste one to one a qualcuno, oppure chi lo sa. Eravamo tutti nel limbo e il dispiacere di non aver potuto scambiare 4 chiacchiere con lui e fargli alcune domande che mi ero preparato è tanto. Solo ormai alle 17:00 la situazione è sembrata sbloccarsi, ma dovendo prendere il treno, che già avevo posticipato, non ce l’ho proprio fatta a rimanere. Così l’inseguimento continua e in qualche fiera più grande stai tranquillo Andrea, che ti verrò a cercare. E’ una minaccia. No dai, meglio di no che Pessino è davvero TROPPO grosso..!

L’intervista

(Palesemente inventata perchè David doveva andare a prendere il treno! :V ndTMO)

  • Sir Galad, il protagonista, si ispira ai cavalieri della tavola Rotonda di Re Artù. Ci sono appassionati all’interno di Ready at Dawn? Inoltre, Galad, insieme a Parsifal e Bors sono coloro cui fu concesso di ricercare il sacro Graal; anche in The Order 1886 verrà “ricalcata” questa storia, questo excursus narrativo? Oppure no?

Il nostro artista di punta è un grande appassionato di storia ed è stato lui e la sua passione a coinvolgerci in questa idea che poi ha portato a The Order 1886. Il sacro Graal per noi è rappresentato da Black Water, trovata in passato.  Se si vedrà questa scoperta in un flashback lo scoprirete solo giocando..

  • Ad un uccellino è sfuggita la frase “primo capitolo” mentre parlava di The Order. La trama sarà autoconclusiva o dovremo aspettare altri capitoli?

E’ una nuova IP certo, ma sulla serialità dipenderà da tante cose, anche da un riscontro del pubblico, per noi importantissimo. L’universo e la relativa storia che abbiamo creato però punta a quello

  • Come e quando è nata l’idea di The Order? Avete vagliato altre ambientazioni e settings?

Beh, sono 5 anni che ci lavoriamo, quindi dal 2010, ma Londra era perfetta per tutto questo. Quindi no, nessun’altra location.

  • Per le armi vi siete ispirati a qualche gioco a voi caro in particolare, o a qualche film cult di vostro interesse?

Alien senza dubbio, poi boh, qualsiasi altro film dove salta in aria qualcosa.

  • Ci saranno anche combattimenti stealth, oltre a sparare a raffica?

Pochi, ma buoni si dice da voi qui in Italia no?

  • E’ stato difficile creare abbastanza ore di gameplay attorno ad un gioco tecnicamente così complesso?

Direi di sì, visto che mi avete stancato da ormai settimane con questa statistica sulle ore che occorrono per finire il nostro gioco. Vi dico quindi che serviranno mediamente 8 ore. Qualcosina in più per completarlo con tutto tutto.

  • Avete voluto omaggiare qualche opera del passato con rimandi e/o easter egg in game?

Dovete leggere i newspaper presenti nel gioco…solo così capirete..

  • Nello spot tv, tra l’altro molto evocativo e ispirato, sembra si focalizzi l’attenzione anche sui misteri dell’Ordine, sul passato quindi. Nel proseguio della storia ci saranno flash back? Ci saranno delle sessioni in game legate ad anni precedenti, magari alla nascita dell’Ordine?

Lo scoprirete solo giocando, o magari in futuro…

  • Il touchpad del dualshock4 com’è stato sfruttato per questo gioco? Lo avete trovato utile?

Hai provato il gioco vero? Ti è servito? A me no..

Un articolo di gog3

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piace scegliere le vie difficili, difatti sono un grafico in Italia. Le cose si sono ulteriormente complicate quando Er Pupo mi ha chiamato per chiedermi se volevo unirmi alla banda dei Castori. In peggio. Spero, tramite le cose che scrivo e scriverò qui di incrementare l’odio che le persone hanno nei miei confronti. ODIATEMI, anche perchè uso le X al posto delle Z, ma cercherò di non farlo.

17 Febbraio 2015
Categoria: Comics

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