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25 anni di silenzio

Di solito i personaggi Nintendo sono poco ciarlieri. Link ha il lessico di un umano senza lingua, Mario è fermo all’ età di 2 anni (Mamma mia, Here we go, it’s me Mario. Basta.), Samus da quando ultimamente ha cominciato a parlare la odiano tutti, Olimar fa solo versi e…

Pit no. Pit è stato zitto per 25 anni, con sole 2 apparizioni (NES, Game Boy) e tutto il cast del gioco per 3DS si vendicherà sulle orecchie del giocatore. Non stanno zitti un attimo, MAI. Ogni scusa è buona per parlare, dal tutorial alle battaglie più concitato non c’è verso di cucire le labbra dei protagonisti di questa avventura.

Devo essere sincero, se dovessero applicare un trattamento simile a Zelda preferirei un Link muto a vita. Ma parliamo del gioco:

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Il sistema di controllo che odiano tutti.

Facciamo un piccolissimo passo indietro all’uscita di Metroid Prime Hunters per DS, esattamente 6 anni fa. Un gioco che ha segnato ore ed ore di divertimento online a suon di laserate (ciao Nicholas, ciao MDK, noi Trace vi salutiamo) con l’unico sistema di controllo portatile a poter fare a gara con mouse e tastiera (per non parlare della chat vocale e di quanto fosse figo il gioco in toto, ma è un altra storia!). Ovvio che i tastini del DS e la scarsa risoluzione facevano un pò a mazzate con roba come Quake Arena ma ci si abituava.

Bene, quel sistema di controllo che io ho adorato ed a cui mi sono affezionato è senza ombra di dubbio il peggior settaggio che un utente medio DS possa aver incontrato e lo posso confermare dopo aver parlato con parecchie persone che masticavano poco o niente di FPS (quindi il 90% dell’ utenza del portatile nintendo). Oppure bastava semplicemente far giocare un mancino per vederlo bestemmiare (i pulsanti al posto della croce direzionale sono una condanna).

Kid Icarus usa lo stesso sistema di controllo con alcune aggravanti:

  • Non è un FPS
  • Il 3D non ti permette di sballottare la console per essere apprezzato, quindi dovrete avere sempre un appoggio.
  • Le sezioni a terra e la telecamera non sono assolutamente in modalità Mouselook, quindi la telecamera non segue il punto fisso al centro, ma una specie di swipe con puntamento.

Fa schifo quindi? La soluzione sarebbe a portata di mano, il tanto agognato Slide Pad che Nintendo ha rilasciato poco tempo fa con Resident Evil Revelations.

Troppo facile!

Infatti chiunque si sarebbe aspettato la compatibilità dello Slide Pad che quello che è a tutti gli effetti un dual stick shooter, ma sorpresa delle sorprese vi ritroverete ad usare l’altro pad solo se siete mancini. Quindi in pratica un problema è risolto…vi piacerebbe eh? Se siete mancini non potrete usare lo Stand 3DS in regalo con il gioco, essenziale, a meno che non vi facciate ingessare le mani, per poter giocare senza sballonzolamenti che vi farebbero perdere l’ottimo 3D del gioco.

Lo Stand 3DS è alla fin della fiera un pezzetto di plastica del cavolo che si romperà sotto le manacce del primo bimbo-mattone che ci giocherà.
Mi rattrista vedere comunque un gioco che sulla carta sarebbe ipersemplice (alla fine usa un solo pulsante + touch) incasinato per colpa dell’utilizzo forzato dello stilo.

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Un disastro?

No. Sto gioco è dinamite. A parte i dovuti riferimenti di cronaca al sistema di controllo, a cui vi abituerete decisamente in fretta (obbligatevi ad abituarvici, perchè il gioco è proprio meritevole) capirete anche che i tempi di reazione via stilo ed il bilanciamento delle orde di nemici sono strettamente correlati; solo una decelerazione importante dell’ azione avrebbe permesso l’utilizzo di un doppio analogico (che schifo non c’avrebbe fatto, ma non c’è, fa nulla).

La grafica è migliorata in maniera esponenziale in tutto questo tempo, dalla prima apparizione, fino alla prova dell’ E3 il gioco ha subito una pulizia generale apprezzabile. Ovvio che non vi ritroverete a combattere in ambienti iperdettagliati come quelli di Resident Evil Revelations, ogni tanto scappa qualche qualche sprite e generalmente tutto sa molto di corridoio, però il colpo d’occhio e l’elevato orizzonte artificiale lasciano intravedere uno stile ed una cura tipica delle produzioni giapponesi.

Le texture ed i modelli poligonali sono più che accettabili per l’hardware 3DS, pregevoli alcuni shader ed effetti di motion blur, mentre il doppiaggio (tanto) e le musiche sono FENOMENALI, riprese dai vecchi cheap tunes di passata memoria. Le scene con gameplay simile a Starfox hanno un ottima regia e le sezioni a terra risultano si confusionarie, ma anche molto divertenti.

Il tasso di sfida e la rigiocabilità dei livelli è altissimo: potete settare voi, in base ai cuori acquisiti il livello di sfida del livello (10 livelli di difficoltà). Con determinati livelli di sfida si sbloccheranno anche altre porte prima inaccessibili dove trverete nemici più forti e nuovi gadget da applicare al nostro Pit.

Un sacco di armi infatti vi aspettano nel gioco e  Bonus sbloccabili anche grazie al contapassi del 3DS ed alle monete annesse. Insomma tanta roba.

Icaro ed i suoi fratelli

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Tornando al discorso MPH il Multiplayer di Kid Icarus Uprising è un esempio simpatico di come sarebbe bello se il Nintendo Network funzionasse sempre così bene, ho avuto pochissimi problemi (ora probabilmente quindi non riuscirò mai più a giocare online, o si incartano i server ndTMO) in tutte e 2 le modalità: Luce contro Oscurità e tutti contro tutti. I difetti della modalità appiedata di Kid Icarus sono riportati pari pari nella modalità multigiocatore, il che vi costringerà a decidere se vi piace o meno il controllo di sopra. Se non vi piace amen, non perdeteci tempo, con tutto il gioco intendo. Se invece ci siete riusciti avrete un sacco di ore di divertimento, prima che i Lamer scoprano tutti i glitch (vedi Mario Kart).

Realtà Aumentata, mazzate vere.

Le carte da gioco che regalavano all’ E3 erano parecchio diverse da quelle che trovate nella scatola di Uprising, ma il 3DS le legge comunque. Il vostro obiettivo è quello di prendere 2 carte, avvicinarle e farle combattere. Oppure potete mettervi a fare Stalking tridimensionale guardando i modelli 3D. Niente di particolare, ma ha sempre il suo dannato fascino.

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Ci sono 4 giochi da vere assolutamente e per cui vale la pena avere un 3DS: Mario, Resident Evil, Pushmo e Dillon’s Rolling Western (di questi ultimi 2 non ne ho mai parlato, devo rifarmi). Aggiungetecene un quinto, Kid Icarus Uprising è un gioco pieno di cose da fare, bello da vedere e sul lungo periodo divertente da giocare. Non è proprio il perfetto esempio di gioco portatile vista la scarsa comodità ma chissenefrega. E’ tornato Pit, e tanto mi basta.

Stesse un pò zitto ogni tanto però… -_-

Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

30 Marzo 2012
Categoria: Comics

Commenti

3 risposte a “25 anni di silenzio”

  1. Alessandro Manetti ha detto:

    aspetta, non credo di aver capito, io che sono mancino ho come unica soluzione il suicidio °_°?

  2. Il sistema di controllo è lo stesso di Quake III Arena su DC? Penso che quell’impostazione sia GENIALE per i controller con un solo stick. (Non ho avuto un DS, e manco Metroid PH).

    Certo però stà cosa di far uscire accessori per aumentare la comodità nel gameplay è un pochetto sòla. Pensarci prima? Pare che Nintendo stessa abbia sottovalutato la console nella fase di progettazione.

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