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Uncharted 4 multiplayer beta

Ogni volta che devo andare da qualche parte, ogni volta che mi scade l’account PSN, ogni volta che sono impossibilitato a giocare parte una beta piena di hype che non vedrò mai.

OGNI. SINGOLA. VOLTA. Ma c’è Er Pupo che è riuscito a testarla (continuerà a farlo fino al 13 Dicembre), e può dire che le differenze rispetto al multi dei primi due capitoli sono tante.

Le due mappe presenti sono molto più piccole rispetto a quelle viste sui capitoli per PS3 e molto meno verticali in quanto sembra che Naughty Dog abbia incentrato l’esperienza sul gioco di squadra. Il primo elemento che lo evidenzia è la presenza dell’Abbattimento e del KO: il primo si mette a segno una volta tolta tutta l’energia all’avversario, ma per mettere a segno l’uccisione vera e propria (quella che assegna il punto alla propria squadra) bisogna finire il nemico a terra, che ha la possibilità di essere rianimato da un compagno.
Un altro elemento che fa capire quanto il gioco di squadra sia importante è l’inserimento delle classi come medico, assaltatore e altri “classici” del genere, ma non manca l’equipaggiamento personalizzabile. Riguardo quest’ultimo elemento si hanno a disposizione 25 punti equipaggiamento per creare il proprio aresnale, ed ogni elemento scelto “costerà” più o meno PE in base all’efficacia degli oggetti e delle armi scelte, e questo è un ottimo modo per bilanciare la forza dei giocatori.
Proprio riguardo all’equipaggiamento ci sono altre novità: la presenza di “poteri” mistici e la possibilità di scegliere un partner d’appoggio comandato dalla CPU. Per questi ultimi si va dal cecchino da posizionare in punti strategici (se volete che abbia un po’ di efficacia, ma in reltà si può posizionare dove si vuole) al medico che gira per la mappa a cercare compagni di sqaudra da rianimare, passando per i Juggernaut che vanno in giro con la gatling e il cacciatore che blocca i nemici per facilitare le uccisioni. Questi possono essere attivati spendendo il denaro guadagnato durante gli scontri e che può essere ottenuto con le uccisioni, con assist, rianimazioni e raccogliendo i tesori sparsi per la mappa.
La personalizzazione dei personaggi passa dall’ottenimento delle reliquie (droppate dai nemici o guadagnate completando le sfide giornaliere che propone il gioco) e dalle monete d’oro, che battezzano le microtransizioni in Uncharted.

Le impressioni generali sono positive, anche se venendo da 100 e passa ore nel multi dei capitoli precedenti ci è voluto un po’ per abituarmi alle novità, anche in termini di gameplay. Passati i primi due giorni orribili tra matchmaking che non funzionavano e problemi di varia natura dati dalla rigidissima selezione naturale del tipo di connessione tra amici del PSN che ha fatto il gioco, le sensazioni sono abbastanza positive. Gunplay buonissimo e ottima fluidità dei movimenti, ma le cose da sistemare ci sono ed una fra tutte è le reattività dei comandi nelle uccisioni stealth.

Il divertimento comunque pare essere assicurato, non so se maggiore rispetto ai capitoli precedenti ma le ultime partite fatte in team hanno alzato molto le aspettative per la versione definintiva. Il rampino (altra novità) sembrava in un primo momento quasi inutile, ma giocando si è scoperto essere uno degli oggetti più divertenti da usare, non solo per saltare da una piattaforma all’altra ma anche come arma. Inoltre, la resistenza dimezzata e l’aumento esponenziale delle coperture rispetto agli altri due capitoli invitano a non fare i rambo -a quello ci pensano i Giugger (cit.)– ma ad essere più accorti e a cercare le migliori strategie insieme ai compagni di squadra.

E dato che un video vale più di mille parole, ecco un match completo giocato con amici in team.
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Un ringraziamento e un saluto bagnato a Stefano “teoKrazia” Brocchieri (anche per il video qui sopra) e Alessio “SixelAlexiS” Cannone per le partite fatte insieme che hanno suscitato risate assurde e AFAMMOC a palla.

Speriamo che prima della fine della beta (che sono quasi sicuro verrà protratta) aggiungano almeno una mappa nuova.
Quello che posso assicurare è che ci vedremo online a Marzo, e se siete arrivati a leggere fino a qui vi meritate un video bonus catturato da SixelAlexis der Pupo che compie un salvataggio epico on the fly.

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Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

03 Dicembre 2015
Categoria: Comics

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