Call of Duty: Black Ops III
Black Ops 2
CODBLOPS3 è ambientato in un non meglio specificato futuro in cui non specificate fazioni si prendono a randellate sui denti. Essendo il futuro ovviamente ci sono robottoni cattivissimi ed il nostro protagonista, nella miglior tradizione Robocoppiana, viene modificato ciberneticamente dopo essere stato mutilato orribilmente. Uguale uguale al COD scorso. Visto che riciclare il gameplay funziona, tanto vale riciclare anche le trame, così si risparmia tempo
Questa volta però non hanno Kevin Spacey, quindi si sono rivolti al più economico Robert Picardo, dottore di Star Trek Voyager.
C’è da dire che qualcosa è cambiato in questo CDO, è leggermente più politically correct. Questa volta non stiamo sparando a generiche_popolazioni_dal_colore_marroncino_o_giallo™ in totale autonomia, lo facciamo aiutati da una delle generiche_popolazioni_dal_colore_marroncino_o_giallo™, che i nostri nerboruti e meccanici eroi manderanno al macello ondata dopo ondata, nella miglior tradizione Zapp Brannigan.
Dal punto di vista della trama ci troviamo davanti ad un prodotto un po’ più lungo del solito, ma completamente confusionario. Anche dopo aver finito il gioco non ho ancora capito chi spara a chi, proprio nel termine di fazioni ed in questo campo siamo decisamente indietro all’Advanced Warfare dell’anno scorso. Un peccato.
C’è anche da aggiungere che in questa edizione del gioco è possibile personalizzare il proprio personaggio, scegliendo fra una serie di modelli pre-costituiti. La giocabilità non cambia per nulla, ma è una aggiunta gradita.
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Corri-scivola-muretto
Se dal punto di vista della trama siamo davanti ad una copia dell’anno scorso, il gameplay ha subito un po’ di innovazioni. Essendo il nostro muscoloso alter ego un prodotto di tecnologie future potrà fare un sacco di robe utili. Tipo guardare filmati di sorveglianza passando una mano sulla tastiera invece di premere i tasti, oppure chiamare un ascensore senza premere il bottone. Ah, il futuro…
Certo, ci sono anche una serie di potenziamenti cibernetici atti a far esplodere gente e/o robot nemici, ma alla fin fine vi ritroverete ad utilizzare prevalentemente quello che vi fa sparare delle cazzutissime VESPE ROBOT in faccia alla gente ed a ridere della loro lenta ed agonizzante morte. Tutto il resto è noia, come diceva il Califfo.
I potenziamenti cibernetici offrono anche un po’ di possibilità dal punto di vista gameplay aggiungendo corse sui muri e scalate rapide di palazzi. Le arene in cui si spara alla gente sono un po’ più verticali del solito ed i nemici sono sempre tanti ed agguerriti. Spesso saranno all’attacco e cercheranno di fiancheggiarci. Altre volte stanno fermi ad osservare le macchie sul muro fino a quando non useremo il loro cervello per ridipingere le pareti di casa.
Devo dire che avrei apprezzato molto la possibilità di usare questi potenziamenti un po’ più spesso, tipo un Deus Ex sotto Ecstasy, ma il loro ruolo è stato rilegato ad un mero orpello, apprezzato ma non focale.
Leggermente più limitata la scelta delle bocche da fuoco, che saranno tutte da livellare con l’uso per sbloccare nuovi potenziamenti, che cambieranno l’estetica delle armi sia in fasi di gioco che in cut-scene. Molto apprezzato.
Come nel gioco precedente, power up e accessori si sbloccheranno grazie a dei gettoni che si guadagnano in base alle nostre performance in multiplayer o single player. Per quel che riguarda il multiplayer, tornano le solite modalità di COD, inclusa la modalità zombie.
E’ un CoD
Non c’è molto da dire. Se vi piace COD vi piacerà anche questo. Le mappe sono interessanti, i potenziamenti aggiungono un po’ di cambiamento ma senza stravolgere. La community è, come al solito, divertente come un rivetto da 12 sparato in un ginocchio.
A livello tecnico il prodotto è gradevolissimo. Solido a 60fps (su un pc molto potente), bella grafica e buoni effetti sonori. Il doppiaggio lascia molto a desiderare, ma questo modo di recitare un po’ da B Movie oramai ce lo aspettiamo.
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