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Bloodborne

Non è un gioco della serie “Souls” (si certo)

Bloodborne

Come ogni volta che sta per uscire un gioco che voglio sverginare fino all’ ultimo pixel sono entrato nella modalità antispoiler dopo aver visto il primo filmato in Webm trafugato sul web. Appena inserito il disco, a parte l’enormità di tempo passata su Demons’s Souls (versione asiatica un anno prima ed europea dopo) ed i due Dark Souls (Dark Souls su PS3 e PC, Dark Souls 2 su PC) e qualche oretta pure sui King’s Field non sopevo assolutamente cosa mi aspettasse. Per tutta la durata del gioco non ho letto guide e non ho seguito Wiki o consigli Ovviamente tenterò per quanto possibile di essere completamente Antispoiler.

N’altro lifting

Ho passato ore cercando di creare un personaggio dall’aspetto decente, forse il fatto che cerchi di farlo a mia immagine e somiglianza rende impossibile questa equazione! :V Però nonostante l’editor del personaggio sia sempre il solito, con diversi miglioramenti per quanto riguarda alcune customizzazioni, alla fine tra vestiti ed inquadrature praticamente il vero protagonista saranno quasi sempre le vostre chiappe.
Quindi come disse Toby Gard una volta: “Se devo guardare il retro di un personaggio per ore perlomeno che sia un bel fondoschiena!”

Infatti la prossima volta faccio un personaggio femmina, deciso. Ma per ora, Cacciatore Timo alla riscossa.

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Mi sveglio?

Mettiamo che vi svegliate in una clinica, su un lettino, qual’è la prima cosa che fate appena aprite gli occhi e vi accorgete che, tutto sommato, state bene? Cominciate a prendere a pugni i mobili ovviamente! Siete pure vestiti con abiti del 19° secolo, cacchio, è la prassi!

La parte iniziale in tutti i giochi di questa tipologia creati da From Software è capire subito che anche se appare la scritta “sei morto”, in realtà, come disse Gioacchino Murat “qui non si muore”.

Quindi ovviamente dopo aver preso a pugni una sedia ed un paio di armadi sarete assaliti e creperete. Non dalle sedie ma da qualcos’altro.

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Sto sognando?

Il sogno del cacciatore. Praticamente quello che era il Nexus di Demon’s Souls ma con molta meno gente, un HUB dove potete selezionare il livello, comprare e vendere oggetti, potenziare le armi e personaggio, mettere roba nell’inventario e partecipare alle sessioni multiplayer nei dungeon (ci arriviamo dopo) o cambiare aspetto ai messaggeri, quei piccoli cosi schifosi che vi lasciano messaggi.

Dormiveglia?

Mi viene chiesto di scegliere 2 armi “aggratis” all’inizio del gioco, una per mano (peccato non siano state scelte per gamba altrimenti dovevo sceglierne 3! :V 8) ), non essendo informato sui fatti ho deciso di prendere quella che mi sembrava più di classe, ovvero il bastone (scoprirò in seguito di aver fatto la scelta peggiore di tutte) e poi decido di prendere un archibugio perchè è la cosa che somigla di più ad uno Shotgun.

Quindi c’è in questo momento un signore con le bretelle appese, calvo, con un bastone ed uno shotgun che gira per la città. Manco l’Agente 47 sarebbe stato così discreto.

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I’m a little Alien

Yharnam è il nome della città dall’ aspetto estremamente gotico che visiterete all’inizio del gioco, una città piena di cosplayer di Resident Evil 4, un pò più incazzosi e senza motoseghe.

Un posto in cui voi bussate alle porte e vi chiedono di fare cose o vi trattano come l’ultimo scemo sulla faccia della terra.

Insomma una specie di simulatore dei vicoli di Forcella ma con le candele e le statue messe in mezzo alla strada. Provenendo dai precedenti giochi la prima cosa che si nota è quanto il tutto sia dettagliato, abituati sopratutto a dei livelli praticamente abozzati a volte, nel peggiore dei casi fatti veramente male, in Bloodborne tutto quello che è struttura è realizzato con un sacco di poligoni e texture, un uso smodato di rifrazioni ed i nemici di gioco hanno più dettagli degli NPC interattivi, espressioni facciali comprese. E’ vero molti oggetti sono replicati all’inifinito, però fanno il loro dovere.

Tranquilli, tutto quello a cui siete stati abituati, cioè clipping, compenetrazione poligonale, ragdoll dei nemici morti che cadono nel pavimento o che si attaccano alle vostre gambe come se fossero una busta di plastica ci sono tutte. Perlomeno vi sentirete a casa.

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Per quelli invece che non sono abituati a questa festa i primi approcci con i corpi morti e cotillon saranno come dovrebbe essere in realtà, un pò fuori luogo e detto sinceramente, dei bug grossi come una casa: Un nemico che vi fa un agguato dal pavimento e vi uccide non è proprio una feature, sopratutto non essendo in casa Apple c’è ben poco di Amazing.

Il resto delle ambientazioni è estremamente vario, pieno di posti segreti da sbloccare che io fortunatamente ho sbloccato tutti, devo ammettere che ho avuto una notevole botta di culo, quindi leggete con cura le informazioni sugli oggetti, sono molto importanti e girerete molto di meno a vuoto.

Vi dico una cosa che vi salverà un sacco di tempo: inutile prendere a mazzate le mura e premere il pulsante di azione vicino alle pareti, in Bloodborne non ci sono pareti illusorie o passaggi segreti.

A meno che non siate nei Dungeon dei Calici

Calici di schiaffi

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I dungeon dei Calici sono dei posti in cui vi aspettate di trovare oggetti fighissimi, armature ed un sacco di loot. No.

Sono pieni zeppi di nemici, boss massicci e gentaglia che sembrerebbero pure fine a se stessi. In realtà sono dei mondi in cui arrivati ad una certa profondità, con una certa tipologia di “ingredienti” sconfiggendo determinati avversari potete avere divertimento, se siete masochisti come me, infinito: riuscendo a sbloccare il calice finale di tutti i dungeon la morfologia degli stessi cambierà in modo randomico ogni volta che ci metterete piede voi ed i vostri compagni di avventura.

E’ vero che l’assenza di un vero e proprio premione finale lascia un pò perplessi però oh, avete le mura illusorie da scassare con le armi.

Mai na gioia!

La maledizione

Ricordiamo: un signore con due armi in mano si aggira per una città uccidendo tutto ciò che si muove e viene autoproclamato da tutti gli NPC “cacciatore” senza che manco qualcuno gli chieda i documenti.
La presenza della parola “blood” nel titolo c’è per un motivo, ogni volta che sopravviverete ad un attacco avrete dei secondi in cui potrete recuperare parte dell’ energia attaccando i nemici circostanti, meccanica molto interessante e che può essere anche indotta attraverso stratagemmi. Giocando bene le vostre carte potreste anche recuperare energia (a discapito di un aumento di follia).

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Bloodborne presenta un sistema di combattimento completamente rinnovato rispetto ai Souls, la prima cosa di cui ci si accorge è che manca completamante la statistica del “peso” e gli “accessori” (anelli ecc) sono stati sostituiti dalle rune, sbloccabili solo più avanti nel gioco, quindi tutti i personaggi sono estremamente veloci ed il gioco ed i nemici sono tarati proprio su questa velocità.

Le stoccate e le parate sono state sostituite dai colpi di arma da fuoco: un nemico sta per attaccarvi? BANG! Fatta al momento giusto destabilizza l’avversario e potrete amorevolmente strappargli il cuore. Nel caso dei maiali giganti gli staccherete il colon, ma questa è un altra storia.

L’assenza di scudi (ci sono in realtà, volendo, ma non servono a nulla) e le munizioni limitate cambiano completamente il modo di approcciarsi al gioco, sopratutto per chi era abituato a stare in difesa. Fortuna vuole che io fin dal primo Demons’s Souls ho sempre utilizzato personaggi privi di scudo e votati alla velocità pura.

Ma qui c’è un problema, almeno per me: utilizzavo un numero esagerato di magie (Piromanzia ed Hex sopratutto) e le magie non sono proprio gestite allo stesso modo di sempre…

L’incubo di Bia

Così come le armi da fuoco gli attacchi “magici” vengono gestiti dai proiettili di mercurio e sono una risorsa non rarissima ma limitata; il loot dei nemici è più volte mirato a non farvi sentire mai a corto di munizioni ma le arti magiche sono molto più tattiche che in passato.

Per tutti coloro che facevano affidamento sull’ esoterismo c’è da fare un pò di training di combattimento, perchè le mazzate sono la cosa che in Bloodborne funzionano di più, e per prendere magie più potenti dovrete faticare parecchio.

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L’armaiolo scansafatiche

In Bloodborne ci sono poche armi. Davvero, saranno al massimo una decina. Il fatto è che ogni arma alla fine è come se avesse 2 modalità, non sempre dedicata alla classica impugnatura a due mani, anzi.

Ci sono lance che diventano fucili e contemporaneamente si trasformano in attacco di tipologia falce. Spade che diventano martelli (Penso sia la Best Weapon Ever mai realizzata), bastoni in lame frusta ed altra roba esotica che sbloccherete durante la mattanza.

Posso dire di essere rimasto particolarmente avvilito dall’ assenza di reali armi da fuoco che servano realmente a qualcosa, anche in questo caso la scelta è limitata.

Il miglioramento delle armi è basato sul raccogliere una tipologia sola di oggetto e potenziamenti di diverse forme, facilmente riconoscibili. Inoltre rispetto al passato upgradare le armi è quasi più importante che migliorare il personaggio stesso: un arma potente vi salva la vita molto di più di un livello di esperienza alto.

Le armature del gioco non esistono, solo vestiti, e tutti sono molto simili tra loro. Superato il livello 50 la differenza è solo quanto o meno vi piaccia il modello di cappello o i pantaloni che indossate. Però devo ammettere che sono molto belli da vedere, ed essendo “il patto dei lupi” uno dei miei film preferiti, da cui il gioco prende più di una ispirazione, vado in giro vestito come Grégoire De Fronsac. Così almeno non mi si vede la faccia :V

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Assestamento

Sembra che con Bloodborne abbiano voluto creare una sorta di appianamento tra i giocatori e l’esperienza di gioco stessa: il bilanciamento delle armi, la presenza di un numero estremamente limitato di oggetti di gioco sia per la gestione delle armi che per gli stati del personaggio rendono le partite molto fruibili, magari un pò meno interessanti per chi è abituato alla infinita quantità di armature, opzioni, negozianti ed NPC di Dark Souls 2 ma è anche vero che il ritmo di gioco è completamente diverso.

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Sembra quasi di trovarsi a giocare un Castlevania incattivito, un gioco in cui bisogna fare i conti non solo con la strategia di attacco, con il fuggire quando è necessario ma padroneggiare al meglio il sistema di combattimento, più del solito.

Ammesso che il cameraman ve lo conceda (vedi la sezione “controversie”).

Più semplice, mica più facile

La presenza di una sorta di livello di esperienza del gioco stesso, gestito attraverso il livello di “Conoscenza del folle” che rende i nemici più potenti, resistenti e con nuove armi ed attacchi è molto interessante e simile all’ effetto che aveva sui mondi il falò ascetico di Dark Souls 2. Solo che stavolta è gestibile, quindi volendo potrete liberarvi di questa “follia” ed usarla anche come moneta di scambio per abbassare il livello di difficoltà (noobs!).

Immagino il primo approccio di chi non è abituato a questa tipologia di giochi, praticamente butterebbe tutto dalla finestra nel giro di poche ore. L’approccio più morbido sul profilo ideologico di Bloodborne rende sicuramente l’accesso a tutti molto più fruibile ma nello stesso tempo bisogna avere un background di base per abituarsi a tutto questo.

E’ la stessa cosa che successe con Demons’s Souls, non esistendo niente di simile prima, così cattivo e pregno di situazioni al limite della punizione corporale abituarsi è stato difficile, ma è stato anche bellissimo. Succederà a tutti la stessa cosa con Bloodborne, con la differenza che stavolta vi hanno tolto parecchie castagne dal fuoco, secondo me.

Altri dicono che sia il più difficile di tutti, però non sono proprio il metro di giudizio adatto per fare questa distinzione, so solo che lo trovo estremamente divertente.

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Avversari implacabili

Ci sono due nemici in Bloodborne contro cui non potrete fare assolutamente nulla: la telecamera ed i caricamenti. La telecamera rende un paio di combattimenti tra i Boss, anche opzionali, un misto tra l’impossibile e l’ingestibile. Mi sono ritrovato a fare un combattimento, sulla carta facile, reso impossibile dalle evoluzioni che la telecamera faceva per cercare di stare contemporaneamente dietro a me, ai miei spostamenti ed al boss. E questo senza tenere il focus sull’ obiettivo, in quel caso tutto si trasformava in una specie di balletto che manco il cameraman della Clerici quando cerca di inquadrare gli ingredienti.

Un disastro perchè diventa tutto inutilmente frustrante. Gli stessi boss, a parte un paio di rari casi, sono praticamente degli scontri tra titani, enormi bestie da sconfiggere, quindi immaginate che casino.

I caricamenti: Il Sogno del cacciatore sarebbe anche un posto simpatico se non fosse che è un passaggio quasi del tutto inutile: Dark Souls diventava molto più sopportabile e giocabile quando si attivavano i Warp e Dark Souls 2 ci hanno insegnato che il posizionamento di alcune opzioni basilari all’ interno dei checkpoint (Falò nei souls, Lanterne in questo caso) danno al gioco molta più fruibilità.

La dannata schermata di Loading: 15/20 secondi per caricare il Sogno del Cacciatore e fino a 60 secondi per caricare i livelli avanzati OGNI volta che crepate o decidete di andare a fare un upgrade al personaggio o l’arma.

In pratica in una sessione di due ore, crepando anche 30 volte magari, avete perso 30 minuti a guardare il logo “bloodborne” su sfondo nero con il marchio dei cacciatori lampeggiante in alto a destra.

Pare che queste cose verranno aggiustate con una Patch. Nel caso non fateci caso.

Cose inutili che mi danno fastidio.

Spiegatemi PERCHE’ non possono fare delle animazioni anche generiche con i personaggi che aprono e chiudono la bocca quando parlano, cioè, mi fai una chiesa gotica con 300 statue, i libri che cadono al passaggio, 400 shader per ogni superfice e non un “aperto, chiuso” della bocca dei personaggi che PARLANO. Perchè? Sopratutto se nel gioco durante le cutscene succede a volte si ed altre no! Sta cosa mi fa andare ai matti. Questa oltretutto è una di quelle cose che succede spessissimo nelle produzioni giapponesi. Non la capirò MAI.

Non hanno inserito l’opzione per far sparire l’HUD del gioco quando non è necessario: in Dark Souls 2 DOPO che la fanbase aveva apprezzato il lavoro del famoso Fix di Durante in Dark Souls era una delle opzioni più apprezzate. Sopratutto per chi ha uno schermo al Plasma.

Skybox: Ci sono dei grafici alla From Software che hanno le palle quanto noci di cocco. Quindi non mi capacito come sia possibile che in una complessità scenica come Bloodborne sia possibile che abbiano dimenticato di fare uno Skybox che si affianchi senza far notare che in realtà è spezzato. E’ come guardare un film degli avangers in cui ad un certo punto si vede il Green Screen.

Blur: c’è una aberrazione cromatica sui bordi dello schermo che non si nota sempre, ma c’è e da fastidio a qualcuno. Sopratutto in mezzo a tutto questo sfuocamento manca dove più serve: quando si avvicina troppo la telecamera agli oggetti, si vedono fin troppo le texture, sopratutto dell’erba, troppo blocchettosa. Colpa anche di un antialiasing a quanto pare inesistente, forse.

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Conclusioni

Bloodborne mi piace assai. Perchè è un Souls senza essere un Souls. E’ inevitabilmente molto più simile a Demon’s Souls rispetto ai Dark Souls e per quanto il primo Dark Souls risulti ancora oggi il miglior episodio della serie non riesco a non voler ancora di più da questa nuova IP.

Vorrei più livelli, vorrei più armi e vorrei aver non ammazzato determinati NPC che mi costringono a rifare il gioco in New Game Plus perchè altrimenti non sbloccherò il finale reale del gioco.

Il che mi rende tanto felice quanto frustrato.

9
Tutta la serie Souls esiste grazie ai finanziamenti di Sony ed alla visione di From Software, Bloodborne è il secondo figlio di questa commistione, stavolta si spera molto più a lungo termine rispetto a Demon’s Souls. Per quanto apprezzi molto di più l’ambientazione medievale spero tanto che Bloodborne 2 prenda forma in qualche modo, perchè se il salto che è stato fatto tra i primi 2 giochi della serie Souls sarà anche minimamente simile a quello che succederà nel sequel di Bloodborne potremmo ritrovarci a giocare l’action RPG definitivo. Ancora una volta. Grazie Sony per averci fornito il gioco ma tanto ce lo siamo comprato comunque tutti quanti. Tranne David :V

Prophet Says

Intanto, partiamo dal presupposto che bloodborne è un buon titolo. Probabilmente il secondo miglior titolo su PS4 ora come ora. From Software ha fatto un ottimo lavoro dal punto di vista del design, i livelli sono vari, complessi, labirintici, carismatici.
Il sistema di combattimento funziona ottimamente, come tutti i titoli Souls, ma a differenza degli altri titoli, è molto più limitato.
Bloodborne toglie tutta la grandiosa personalizzazione disponibile nei titoli precedenti. Niente più build, niente più decine di armi ed armature, niente più magie, niente più tank. Ora o si gioca arma e pistola, o si gioca arma a due mani. Questo mi ha fatto storcere il naso non poco.
E non solo il gameplay è più limitato, anche l’esperienza giocatore. Il non poter passare da una lanterna all’altra senza dover passare dall’hub centrale è una esperienza orribilmente frustrante. Soprattutto considerando che i caricamenti richiedono attorno ai 40 secondi (cronometrati).
Detto questo, il gioco non è particolarmente difficile, solo frustrante. I nemici sono quasi tutti piuttosto innoqui (telegrafano i loro attacchi con parecchi secondio di anticipo), almeno fino a quando non si svegliano e piazzano un attacco che toglie tutta la vita.
IMHO, il meno godibile dei titoli “Souls”.

Er Pupo Says

Comprai la Phantom Edition di Demon’s Souls per PS3, solo perchè ne parlavano tutti bene. Avevo letto lo speciale di TMO e volevo provare.
Mi pentii di aver speso 60 euro. Non mi piaceva. Non lo capivo. Mi faceva rodere il culo.
Ho riprovato (e grazie la copia gratis te la sei beccata tu! :V ndTMO), e questa volta le cose sono andate decisamente meglio!

E’ vero, morti su morti. Ma poi capisci.
Capisci che la tattica old style del “picchia e scappa” è necessariamene da rispolverare. Così cominci ad uccidere quei due nemici che ti hanno fatto ricominciare 2 o 3 volte da capo. Da due diventano quattro, poi otto, poi venti. Senti che sei tornato ad essere in grado di padroneggiare un sistema di combattimento che non vedevi da eoni e guardi il saldo degli echi del sangue guadagnati. A quel punto ti rendi conto che sei in grado di potenziare il personaggio e sei felice.

Poi vai avanti, e si, la soddisfazione ad ogni nemico ucciso è tanta, ma ti rendi conto che mancano indicazioni. A dire la verità, all’inizio, il fatto può non dispiacere più di tanto, ma una volta fatto il primo boss la richiesta di aiuto potrebbe partire.
E’ un vagare perenne, col forte rischio di percorrere chilometri su chilometri senza concludere nulla, anzi, col rischio di perdere tutti gli echi guadagnati fino a quel punto. Ma non è perdere gli echi dopo ore e ore di esplorazione il problema principale.

Capisco il fatto che la storia parli di un “sogno” e che tra FromSoftware e Japan Studio non si sa chi è più criptico (leggi malato) quando si parla di trama. Capisco anche che il mondo di gioco è immenso, e non ci sono caricamenti di sorta durante l’esplorazione – fatto che in qualche modo giustifica il lunghi caricamenti tra il passaggio dal sogno del cacciatore e il mondo di Yharman – ma almeno qualche traccia da sviluppare con l’intuito potevano metterla: la cosa avrebbe giustificato a maggior ragione l’enorme esplorazione che offre il titolo in un mondo gotico che ha stile da vendere.

Detto questo, sicuramente ci tornerò, mi è anche venuta voglia di giocare gli altri Souls usciti, magari valuterò. Ma al momento il mio parere è questo, ed è un parare dato da chi ai Souls non ha mai giocato.

Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

22 Aprile 2015
Categoria: Comics, Review

Commenti

6 risposte a “Bloodborne”

  1. asavaris ha detto:

    mi si è spento 3 volte il computer sotto mentre tentavo di scrivere un commento qui. Questo è il 4° tentativo, e da un altro computer. O si tratta di un potentissimissimo virus che si attiva proprio mentre si usa Disqus o il mio computer desktop comincia ad avere seri problemi.

    Bellissimo il fumetto di apertura, bella la recensione. Molto sull’emozionale più che sul tecnico. Personalmente ho giocato solo a Dark Souls (PC) per circa 60 ore, senza nemmeno riuscire a finirlo. Per il tempo che riesco a dedicare oramai ai videogiochi significa buoni 4-5 mesi. L’ho adorato, è geniale, ma ad un certo punto ho dovuto scegliere di smetterla e passare oltre. Da quel giorno mi sono promesso di non toccare mai più un “Souls” e terrò fede a questa scelta sapendo che mi perdo qualcosa di buono. Ciononostante non posso fare a meno di affermare: “lunga vita alla From Software”!

  2. mizzorughi ha detto:

    LOL questa non l’avevo vista! Ho letto anche la rece, ovviamente, io mi sono bloccato perchè il “mannaggiaquelporcodiD…” è diventato troppo frequente. Poi è arrivato un certo TW3, e i combattimenti mi fanno rimpiangere BB… XD.

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