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Sleeping Dogs – Definitive Edition

A me sleeping dogs non piace! :V (ndTMO)

Sleeping Dogs – Definitive Edition

Come spesso accade, alcuni titoli meritevoli rimangono nelle retrovie di un mercato che sembra non avere una logica (o forse cel’ha, ma a noi non piace).
Sleeping Dogs è uno di questi. Il progetto fu abbandonato da Activision, solo grazie a SquareEnix il fu-TrueCrime:HongKong è riuscito a vedere la luce. Dopo l’esordio sui sistemi della passata generazione, arriva una Definitive Edition per PS4, Xbox One e PC, e grazie a KochMedia ne abbiamo ricevuto una copia per l’ultima di casa Sony.

Polizia, galeotti e mafia cinese

Chi non l’ha giocato nella sua prima edizione sappia che il plot ricalca una formula stra-abusata nel mondo cinematografico: un galeotto che lavora sotto copertura per la polizia. Già da questo incipit è possibile capire dove lo sviluppo della trama andrà a parare, ma bisogna dare atto a United Front Games di aver creato un universo di gioco peculiare, con personaggi (anche secondari) molto carismatici e relative connessioni non banali, tanto che alcune cut-scene saranno difficili da dimenticare!

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Definitive Edition

Il titolo è un FreeRoaming con mappa grandicella, belle missioni, ottima storia e sopratutto ha un gameplay molto curato.
Il sistema di combattimento corpo a corpo è un free-flow-combat riuscitissimo, con possibilità di ampliare il set di mosse grazie ad alcune missioni secondarie (il gioco ne è pieno) e allo sviluppo del personaggio attraverso punti esperienza assegnati alla fine di ogni missione.

Anche il gunplay è più che discreto considerando il genere di gioco, con due tipi di mira e coperture, soprattutto è possibile passare dalle armi da fuoco ai cazzottoni in ogni momento dei brawl, il che rende queste sessioni altamente spettacolari e divertenti dando ancora più senso alle parole “free-flow”.

Le missioni secondarie sono davvero tante, alcune un po’ ripetitive ed altre meno ed aiutano molto lo sviluppo della trama aumentando l’immersione nelle vicende del protagonista Wei Shen. Nel complesso, comunque, non annoia per niente.

Il 90% di queste missioni e le attività di svago non servono altro che a guadagnare e spendere soldi: si va dalle scommesse sui combattimenti tra galli a tipici giochi d’azzardo cinesi nelle bische clandestine, passando per il Karaoke, l’acquisto di vestiario o la compravendita di veicoli rubati, oltre che le corse clandestine cittadine.
Ognuna di queste attività offre un gameplay ad-hoc, e molto ben curato sotto tutti i punti di vista.

Graficamente era più che discreto anche se un enorme neo era rappresentato, nella prima versione, da obbrobriosi bitmapponi a bassa risoluzione piazzati dentro le vetrine dei negozi di Hong Kong. La nuova versione sistema un po’ di quelle schifezze e migliora i già ottimi modelli, le animazioni, e la spettacolare riproduzione della città, grazie all’aggiunta di effetti che nel precedente non c’erano (come la nebbia). Il tutto è stato portato ad una risoluzione di 1080p e 30fps (tutt’altro che stabili in alcuni punti, purtroppo).

Can che dorme non abbaia

Sleeping Dogs va giocato. Nel malaugurato caso abbiate saltato la prima uscita vi consiglio di rimediare, a maggior ragione se avete una console di ultima generazione questa Definitive Edition è li per voi, con tutti i DLC usciti fino ad ora inclusi.
Il voto qui sotto è dato da uno che non ha mai amato troppo i moderni free roaming ma ha spolpato la prima versione tanto da platinarla, e si riferisce a quest’ultima versione del gioco. Chi sta leggendo queste farneticazioni e non ha mai giocato Sleeping Dogs deve aggiungere almeno mezzo punto in più, e sottolineo almeno. Per chi conosce Wei Shen mi sento comunque di consigliarlo nonostante non lo ritenga un acquisto obbligato, ma alcuni DLC sono ottimi (quello coi superpoteri è veramente figo ndTMO) e comunque è sempre un piacere tornare a far danni per le strade di Hong Kong.

8

Ma il vero voto è

4

Perchè non mi piace e la conversione fa schifo come performance! :V NdTMO

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Un articolo di Er Pupo

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Se mi trovo qui é perché sono romano: ho conosciuto Marco all’expocartoon di Roma quando ancora era un fanboy SEGA, scriveva su un sito di Videogiochi che seguivo e si faceva chiamare TMO (senza l’articolo). Con la morte del Dreamcast TMO impazzì, e ne seguirono una serie di eventi (durati 10 anni e passa) che senza motivazione apparente mi hanno portato a scrivere su Beavers. Sapevo di TMO project quando ancora era nella testa di Timo, anche se non ho ancora ben capito cosa sia, e sono a conoscenza della passione, il tempo ed i soldi che ha dedicato da anni a questa parte. Ancora mi chiedo però cosa significasse la sua vecchia mail, “mamameg” (rischierei la scomunica ndTMO) pero’ sono felice e onorato di essere qui. I miei vizi sono solo sigarette e gaming, dunque va da se’ che sto’ sempre senza na lira (cosa che ci accomuna un pò tutti, su questo sito ndTMO)!

13 Novembre 2014
Categoria: Comics, Review

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