The Elder Scrolls Online
Recensire un MMORPG è probabilmente una delle cose più difficili: sono vasti ed appositamente studiati per tenere incollati per molte ore, rilasciano i contenuti lentamente appositamente per tenere il giocatore (pagante) incollato il più a lungo possibile.
Non in questo caso.
In questo caso è piuttosto semplice farne a meno.
I rotoli anziani online
The Elder Scrolls Online, che per comodità chiamerò TESO (troppa confidenza! ndTMO), è l’ultimo arrivato nel vastissimo panorama degli MMO, i giochi più di moda del decennio scorso. Come praticamente tutti i giochi rilasciati nella desolazione post WOW si presenta dinnanzi a noi come un grande Theme Park pieno di mobbini (aka MOB) da eliminare, questine (aka Quest) da consegnare e piantine (aka Piant :V ndTMO) da raccogliere. Tutto questo però con le fattezze che abbiamo imparato ad amare da Oblivion in avanti.
La storia è piuttosto semplice: In un non precisato momento della storia di Tamriel il principe daedrico Molag Bal fa in modo di creare caos nell’impero, e da bravi avvoltoi tutte le razze di Tamriel si dividono in 3 fazioni per prendersi a mazzate sui denti.
Il nostro personaggio entra a far parte del conflitto in qualità di prescelto ed unico salvatore del mondo.
E per unico intendo dire che ogni singolo giocatore è l’unico prescelto. E come diceva Dash ne Gli Incredibili, “tutti sono speciali, vale a dire che non lo è nessuno”.
Nemmeno il gioco.
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Ci siamo gia incontrati?
Il gioco è la solita collezione di tediose quest di trasporto, raccolta ed eliminazione di nemici.
Ovviamente ci sono cose derivate dalla tradizione di Elder Scroll come la possibilità di evitare alcune missioni semplicemente convincendo i quest giver, ma niente di sconvolgente. L’utilità di questa funzione è pari all’utilità del sistema morale in Star Wars the Old Republic Online, praticamente nulla.
Le cose migliorano un pochettino in Realm vs Realm, la componente pvp del gioco. A partire dal livello 10 si ha la possibilità di combattere per il proprio reame in vaste campagne pvp. Ci si ritrova catapultati in una mappa enorme con vari obiettivi da conquistare di modo tale da avere accesso alla città imperiale e tutti i bonus che ne conseguono. Il tutto è abbastanza fluido e divertente, gli assalti alle cittadelle sono molto ben fatti e le armi da assedio molto divertenti. Purtroppo però il tutto risente pesantemente del più grosso problema del gioco, ovvero la giocabilità.
Nella migliore tradizione Elder Scroll il gioco è concepito per essere giocato principalmente in prima persona (c’è anche la possibilità di passare alla terza persona se serve) e purtroppo risente di quello che è un problema comunissimo negli MMO: il tutto pare completamente senza peso. Brandire un pesante spadone o una leggerissima daga ha un impatto solamente sulla nostra barra della stamina, non sulle reazioni del nemico o sulle nostre animazioni, e la latenza rende particolarmente randomico il successo delle parate, trasformando gli scudi in semi-inutili orpelli.
Del resto il gioco funziona come quasi ogni altro mmorpg.
Una cosa interessante è che non esiste cooldown (da Culo Basso :V ok la smetto ndTMO) per le abilità. Fintanto che avrete stamina o mana potete usarle a ripetizione.
Questo, unito al fatto che ogni classe può usare abilità provenienti da ogni tipo di arma, rende gli scontri leggermente più imprevedibili del solito. Leggermente. Perchè come ben sappiamo la popolazione dei MMORPG è composta da minmaxer, e non appena si affermerà la conoscenza comune dell’arma più potente o della build più performante si comincerà a vedere una serie di cloni vagabondare per Tamriel.
La Crescita
Il sistema è abbastanza flessibile ed è una sorta di ibrido fra un WOW qualsiasi ed un Elder Scroll Single player.
In pratica è possibile scegliere una fra le 4 classi iniziali, e questo aprirà 3 rami di abilità principali unici per quella classe, ma a questo si va ad aggiungere un ramo per ogni tipo di arma ed armatura, uno per le principali gilde e uno per ogni professione.
Ovviamente i punti a disposizione non sono infiniti ma si ottengono livellando oppure quando, nelle nostre peregrinazioni, riusciremo a trovare degli oggetti chiamati SkyStone. Ogni 3 che troveremo riceveremo 1 punto da spendere nelle skill.
Va da se che questo rende molto personalizzabili i personaggi, anche se si è ancora lontani dal fantastico sistema di The Secret World.
Concludendo, il titolo non è male, i difetti ci sono ma non sono enormi, lo stesso vale per i pregi. Il gioco non eccelle sotto nessun punto, eccetto il costo. Stiamo parlando di un prodotto da acquistare, con canone mensile e microtransazioni.
Il gioco ha un po’ di tutto e di più, ma nulla è eccellente e tutto è accettabile: l’emblema della sufficienza.
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