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South Park: Il Bastone della Verità

Scannachiappolo FTW

South Park: Il Bastone della Verità

Era il 2012 (mi sembra) quando i creatori di South Park Trey Parker e Matt Stone salirono sul palco della conferenza pre-E3 di Microsoft annunciando la partnership con THQ e Obsidian per la realizzazione di un gioco sulla loro creatura.
Fui felice, ma pochissimo tempo dopo THQ fallì ed io morii un po’ dentro, soprattutto perché le sorti del titolo basato sul cartone animato più dissacrante della storia divennero ignote.
Fortunatamente arrivò Ubisoft che salvò baracca e burattini pubblicando due anni dopo ciò che nel frattempo aveva dato prova di avere tutte le carte in regola per essere il miglior videogioco su licenza mai creato.

Non conoscete South Park?

Male. Malissimo. Ma non è un buon motivo per non prendere in considerazione questo titolo: stiamo comunque parlando di un GDR a turni realizzato da Obsidian, con tanto di scelte morali, decisamente più coinvolgenti di quanto si possa pensare, una marea di armi, potenziamenti, magie e abilità da sviluppare e combinare tra loro che neanche nei migliori Final Fantasy, il tutto diversificato in base a quattro classi disponibili (Guerriero, Ladro, Mago ed Ebreo) (fottuti geni ndTMO) e selezionabili a inizio gioco.

Molte volte, soprattutto settando la difficoltà massima, è necessario fare uno scan sugli avversari in modo da trovare quale malus li penalizza di più e organizzarsi di conseguenza, studiando a tavolino le mosse ed i relativi poteri da usare per non soccombere, scegliendo il miglior partner del caso. Per portare a termine un buon attacco c’è bisogno anche di tempismo, in quanto il combat system si basa sulla pressione del tasto (o di una combinazione) al momento giusto: più si è precisi, più danno verrà causato, lo stesso vale per le parate (Come in Paper Mario! ndTMO). E’ possibile livellare il personaggio in qualiasi momento, ma senza combattimenti casuali, bensì cercando in giro per la mappa di gioco nemici da affrontare, di solito appostati in determinati punti della cittadina.

Il gioco comunque non si limita solo ai combattimenti a turni, ma prevede anche una serie di azioni dirette da svolegere durante le fasi di esplorazione utili a sgombrare il campo di battaglia per evitare/semplificare la lotta o a raggiungere oggetti da raccogliere, azioni che prendono un po’ le sembianze di piccoli puzzle da portare a termine tramite l’uso di alcune abilità divise in due gruppi: Strumenti e Magia, ognuno dei quali ha funzioni diverse.

Per chi South Park non lo conosce è un pò difficile spiegare la trama, quindi la semplificherò in questo modo: un gruppo di bambini di quarta elementare inscenano un gioco di ruolo per divertirsi, ma le loro gesta si mischieranno ad eventi più grandi di loro. Per capire meglio però non potrete far altro che continuare a leggere e magari vedere il seguente video nel quale abbiamo cercato di inserire ogni aspetto del gameplay.

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Venite giù a South Park a conoscere alcuni miei amici

Chi conosce South Park e ha letto le due frasi precedenti (oltre a ridere per il video) avrà capito che la trama segue un canovaccio quasi abituale per gli episodi della serie animata.

Dopo anni e anni di monnezza videoludica che portava il nome della mai troppo “capita” serie di Parker e Stone, finalmente si possono mettere le mani su un prodotto a immagine e somiglianza dei due produttori/creatori/comici/doppiatori. Il bastone della verità è South Park in tutto e per tutto: dai personaggi al mondo di gioco, ai dialoghi, al doppiaggio. Potrebbe essere tranquillamente un episodio della serie animata. Anzi, andrebbe considerato tale in quanto la settimana prima dell’uscita del gioco si è conclusa negli USA una puntata divisa in tre episodi chiamata “BlackFriday” pesantemente incentrata sui videogiochi (sulla console war, per la precisione) che è finita in questo modo:

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ed è proprio da li che comincia il gioco (no, sul serio, comincia davvero dal giardino sul retro della casa di Cartman), addirittura con i vestiti che vede addosso ai protagonisti.

Un bastone diventa origine di conflitto tra la fazione degli umani capitanata dal Grande Mago Eric Cartman e quella degli elfi con a capo L’Alto Elfo Ebreo Kyle Brofvloski, per la detenzione della reliquia magica che da un potere infinito sull’universo. Da questa lotta le cose prenderanno una piega che va al di là di ogni immaginazione, tragica quanto comica, un apparente no-sense in pieno stile Parker&Stone.

La firma dei due produttori è presente in ogni singola scena o dialogo, nonchè nella grafica e nel doppiaggio. Quando dicevo che il gioco è un episodio della serie in tutto e per tutto mi riferivo anche questi due elementi: i doppiatori sono quelli originali del cartone (solo inglese, sottotitolati in italiano) e tutti gli asset grafici sono stati passati a Obsidian dagli uffici che producono il cartone animato, per una fedeltà nella riproduzione a schermo che ogni fan di South Park difficilmente potrebbe desiderare di meglio, anche per la presenza di tutti i personaggi -famosi e meno famosi- che vivono in quel punto preciso dello stato del Colorado.

Inoltre il gioco trasuda passione per i videogiochi tutti, con un infinità di citazioni, situazioni e dialoghi che ogni gamer saprà apprezzare in ogni sua sfumatura, ancor di più se fan del cartone animato.

Insomma, prendete tutto ciò che avete letto nella prima parte della recensione, trasportatelo nell’universo della piccola cittadina del Colorado, e vedrete che gli oggetti quotidiani (o alieni) possono essere armi e le scuregge diventano magia, in una storia che vede voi stessi come protagonisti grazie all’editor di inizio gioco per creare il vostro personaggio e che vi farà impersonare un bimbo di quarta elementare appena trasferito a South Park in cerca di amicizie che si presta a giochi innocenti che a volte diventano meschini e altre di importanza rilevante, in una storia che cela più segreti di quanti se ne possano immaginare. Si combatte fianco a fianco con Cartman, o Kyle, o Kenny, o Stan o un altro dei maggiori protagonisti del cartoon avvolti dalla dissacrante comicità/satira di quelli che personalmente ritengo due geni come Trey Parker e Matt Stone. In 20 ore ho portato a termine la quest principale lasciando alle spalle pochissimi collezionabili e un paio di quest secondarie, ma calcolando le diverse classi e alcune scelte morali, la longevità potrebbe aumentare parecchio.
Da fan di South Park posso dirvi che arrivato ai titoli di coda il mio pensiero è stato “want MOAR!”, dunque sappiate che il voto è frutto anche di questo, ma il gioco potrebbe piacere in egual modo anche a chi non conosce il cartone animato ma ama la comicità grottesca e dissacrante ad alti livelli: ponendo la questione in questi termini, South Park:Il Bastone della Verità è qualcosa di veramente unico.

Consigli utili: giocarlo col pad è dieci volte meglio rispetto a mouse e tastiera, e dovete ASSOLUTAMENTE scegliete la versione Steam per avere il gioco in tutto il suo splendore, in quanto nelle versioni europee per console sono state censurate parti di gameplay che assolutamente non potete perdervi

9.5

Un articolo di Er Pupo

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Se mi trovo qui é perché sono romano: ho conosciuto Marco all’expocartoon di Roma quando ancora era un fanboy SEGA, scriveva su un sito di Videogiochi che seguivo e si faceva chiamare TMO (senza l’articolo). Con la morte del Dreamcast TMO impazzì, e ne seguirono una serie di eventi (durati 10 anni e passa) che senza motivazione apparente mi hanno portato a scrivere su Beavers. Sapevo di TMO project quando ancora era nella testa di Timo, anche se non ho ancora ben capito cosa sia, e sono a conoscenza della passione, il tempo ed i soldi che ha dedicato da anni a questa parte. Ancora mi chiedo però cosa significasse la sua vecchia mail, “mamameg” (rischierei la scomunica ndTMO) pero’ sono felice e onorato di essere qui. I miei vizi sono solo sigarette e gaming, dunque va da se’ che sto’ sempre senza na lira (cosa che ci accomuna un pò tutti, su questo sito ndTMO)!

06 Aprile 2014
Categoria: Comics, Review

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