Killzone Mercenary
Tipo il miglior Killzone mai uscito?
DISCLAIMER: ho iniziato e terminato il gioco solamente a livello veterano (il massimo livello di difficoltà disponibile da subito), dunque quello che andrete a leggere è basato sull’esperienza data da questo fattore
A dire il vero devo ancora giocare Shadow Fall, ma l’impressione avuta giocando a questo capitolo per PS Vita è effettivamente quella che leggete sotto la striscia.
Non amo particolarmente i (o gli? :V) FPS
Questo non vuol dire che io non ne giochi o non ne apprezzi alcuni (anzi!) ma non sono assolutamente un grande fan, dunque avete a disposizione lo spazio dei commenti per prendermi a giornalate in testa.
In ogni caso, restando nell’universo Killzone, sicuramente il terzo capitolo è quello che ho più gradito -anche perchè col Move si gioca da paura, soprattutto online dove da un vantaggio non da poco- ma non mi ha fatto impazzire più di tanto, dunque le aspettative riguardo questo Mercenary erano bassine: giocare un FPS su portatile fino ad ora non è stato il massimo della goduria, e Resistance Burning Skies è li a ricordamelo.
La cosa che mi ha spinto a chiederlo a SCE Italia è che lo sviluppo è stato affidato a Guerrilla Cambridge, ex Cambridge Studio (Medievil!) , che ho sempre apprezzato come team.
Mercenary non è messo li a caso
Incredibilmente, Killzone Mercenary ha una gradevolissima storia da seguire, e vi dirò di più: a mio parere è la miglior storia tra tutti i capitoli della saga. Il fatto che in questo caso non si impersoni un soldato ISA ma un mercenario assoldato proprio dall’alleanza interplanetaria è stato sfruttato a dovere in questo senso, con le vicende che trovano il loro posto nella timeline della serie appena dopo gli eventi di Killzone 3 e mettono in risalto il leitmotiv della trama che contraddistingue la serie creata dai Guerrilla (e mi fermo qui).
Oltre questo, le missioni sono chiamate “contratti”, e si viene remunerati per il numero di nemici uccisi, per come li si uccide, e ovviamente anche una volta portato a termine l’obbiettivo. I soldi guadagnati possono essere spesi per acquistare armi e accessori da un trafficante del mercato nero. E qui si apre un capitolo a parte.
Mi piacque Crysis
Perchè permetteva diversi approcci in battaglia che non fossero i soliti corri-spara-accucciati-spara-corri e, con mia grande sorpresa, anche Killzone Mercenary offre tantissime varianti tattiche per affrontare i nemici (senza tute speciali!), ed esiste addirittura una modalità che invita a portare a termine ogni contratto in diversi modi, con una serie di obbiettivi in-game da raggiungere come non farsi mai scoprire, o uccidere almeno un tot di nemici, o interrogare un determinato nemico..insomma, oltre le 5 o 6 ore della campagna è possibile rigiocare ogni missione contratto attivando questi requisiti per ottenere soldi extra e trofei.
Ovviamente il gioco mette a disposizione ogni tipo di arma e accessorio per agevolare il giocatore, e il background di Killzone ha permesso di avere un arsenale neanchetroppofuturistico che permette di approcciare una battaglia a proprio gusto: stealth, o alla rambo, o mixare i due aspetti in base alla conformazione della campo di battaglia. Il gioco costringe poche volte a scegliere un solo modus operandi, fatta eccezione per qualche sessione a ondate dove bisogna perforza sparare a più non posso, ma anche queste sessioni sono state studiate per essere più dinamiche possibili, con spostamenti veloci e mira “on the fly” in quanto i nemici sbucano davvero da ogni parte possibile, anche alle spalle, e vi posso assicurare che si suda parecchio in molte fasi.
Tra armi e dotazioni si trovano droni-spia, droni d’attacco, lanciamissili da spalla e un sacco di altri aggeggi comodissimi da affiancare a vari modelli di fucili, pistole ed esplosivi, ma anche diversi corpetti, ognuno che aggiunge e/o sottrae abilità al protagonista (si, quasi come un gdr). A mia memoria è l’equipaggiamento guerraiolo più ampio di tutta la serie.
Inoltre non mancano piccoli puzzle a tempo atti ad aprire porte, documenti collezionabili tramite i già citati interrogatori, e un sacco di altre situazioni che spezzano un pochino il ritmo scandito dalle uccisioni.
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E’ bello!
Anche da vedere. Tecnicamente è uno dei giochi migliori per PS Vita, se non il migliore. Ottimi modelli, ottime texture, grandiosi effetti di luce e una buona fisica dei colpi, il tutto gestito senza sbavature da un motore solido. L’unico appunto va fatto ai modelli dei nemici, che a parte la normale e ovvia differenziazione per classe (fucilieri, cecchini, ecc..), si somigliano tutti un po’ troppo. Le feature touch della console sono sfruttate per selezionare le armi equipaggiate, attacchi corpo a corpo, interrogatori e per l’installazione e attivazione delle mine, il tutto in molto funzionale, comodo e intuitivo.
Altro aspetto positivissimo è il lato multiplayer, con un buon netcode e un matchmaking veloce ma che alcune volte pecca nel calibrare la formazione delle squadre. Il sistema di crescita va di pari passo con quello del single player, con i soldi che valgono anche come punti esperienza, stessa cosa dicasi per l’armamentario e le varie azioni “touch” elencate nel paragrafo precedente. Ma c’è anche un sistema “globale” di ranking: parliamo delle “carte Prodezza”, che vengono sbloccate alla fine di ogni capitolo nella campagna singola in base alle “medaglie” ottenute (tot. uccisioni con una particolare arma e cose del genere), oppure si guadagnano giocando online. Più carte si collezionano, più vi diventerà grosso nelle classifiche generali online. Potete tenere sott’occhio tutte queste belle cosette nel sito ufficiale del gioco loggando con i dati del PSN.
Trasformato in oro
Sempre premettendo che non ho ancora giocato Shadow Fall (e chissà quando e se lo farò), non ho paura di affermare che Guerrilla Cambridge ha preso Killzone e lo ha migliorato come in pochi probabilmente si sarebbero aspettati, superando di gran lunga in idee, gameplay e tutti gli altri aspetti presenti nei giochi del team originale. Killzone Mercenary è un fps che su una home console non solo farebbe la sua figura, ma potrebbe battersela con alcuni “giganti” del genere. E’ un peccato che questo titolo sia confinato alla libreria PS Vita, anche se è l’ennesima prova di quanto questa portatile sia una gran macchina da gioco, peccato che Sony la calcoli poco.
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