Dead Rising 3
- Casimiro si aggira ancora inquietante e noioso come sempre. Fate attenzione.
- Scrivo questa review dalle mie meritatissime vacanze quindi fatevela piacere :V
- Essendo ad inizio generazione terrò i voti piuttosto bassi poichè non voglio trovarmi a sopravvalutare prodotti che saranno superati nel giro di 4 mesi.
Dopo Willamette e Fortune City è ora di andare a fare un giro a Los Perdidos, terza città presentata nel Dead Rising Universe. Che ne sarà di questo gioco? E’ ancora un prodotto fresco o la puzza di cadavere si sente lontano un miglio? Beh, vi sarete già fatti un’idea visto che le review sono in giro da un bel po’. Ma la ineluttabile verità del Profeta stà per essere impartita quindi sedetevi comodi attorno al fuoco e lasciatemi raccontare una storia…
Dead Rising 3
In questo nuovo prodotto capcom torniamo a visitare un universo in cui gli zombies sono reali, ed in giro da parecchio tempo considerato il salto temporale dal precedente capitolo. Sono infatti passati 10 anni dall’incidente di Fortune City, ed il pubblico è ben informato del fatto che gli zombies esistono. Le persone infette sono obbligate per legge a farsi chippare con un prodotto Zombrex, un gps sottocutaneo che si occupa di tenere traccia della loro posizione e di somministrare il farmaco per prevenire la trasformazione. Come al solito esiste un movimento no global che si oppone al chip per via delle solite teorie cospirazionistiche, ma essendo questo il mondo di Dead Rising hanno poi tutti i torti ad essere diffidenti?
Praticamente con la frase precedente ho riassunto l’intera trama. Il gioco non fa della narrativa il suo punto forte, anche se è evidente che Capcom Vancouver si sia data da fare in questo aspetto. Hanno tentato di creare un passato misterioso per il protagonista, hanno aggiunto uno o due colpi di scena (piuttosto prevedibili invero), ed hanno creato una delle cose che secondo me sono meglio riuscite ovvero le tragic ends, non sono altro che collezionabili ma sono interessanti. Sono scene di persone decedute in maniera tragica durante l’outbreak, ed aggiungono un tocco di credibilità alla situazione.
Sfortunatamente sono anche un segno della forte dualità che si respira in questo titolo. Il titolo è fortemente indeciso sulla sua natura. Da un lato abbiamo un aspetto più realistico della grafica, gli zombies sono più marci e rovinati come ci si aspetta da veri cadaveri ambulanti, le persone sono più proporzionate e meglio modellate, il mondo è meno colorato e pacchiano dei precedenti
Dall’altro lato stiamo esplorando questo realistico ambiente vestiti da scolaretta, con una maschera da cavallo in testa e sparando vibratori viola da un soffia foglie.
Questo rende difficile dare una valutazione al prodotto perchè include così tante possibilità che ogni aspetto esaminato sarebbe riduttivo. C’è da dire una cosa però, Dead Rising 3 è uno dei giochi free roaming che in linea di massima può offrire la più coerente delle esperienze. Se si vuole affrontare il gioco in maniera seriosa lo si può fare, con vestiti appropriati ed armi più o meno plausibili. Se invece si vuole abbracciare il lato pazzo del gioco c’è abbondante possibilità di farlo. In fondo le armi componibili sono più di 100 e spaziano da cose assolutamente sensate come lanciagranate o esplosivi con esche fino a creazioni completamente fuori di melone come in Guanti Missile alla Mazinga o guanti elettrici che ci trasformeranno in un perfetto sith, soprattutto se affiancati alle
spade laser.
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E credetemi, avremo bisogno di ogni singolo strumento di distruzione a nostra disposizione, visto che i nemici su schermo sono tanti, anzi tantissimi. La prima volta che ho assistito ad una ora di zombi avanzare verso di me le mie espressioni si son fatte particolarmente colorite. Dead Rising 3 mostra davvero i muscoli tecnicamente parlando. Si son fatte tantissime discussioni sulla risoluzione, si son fatte ancora più dicussioni sul framerate
ma vi posso assicurare che i programmatori sono più che giustificati dal risultato ottenuto. Il gioco ha un aspetto curato ed è davvero enorme. A tratti mi pareva di essere in un Dinasty Warrior con zombies dal numero di nemici su schermo. Quando ci si trova in cima ad un bus in una via principale si ha davvero l’idea di cosa sarebbe una invasione zombie in una grande città e vi posso garantire che la vista è davvero impressionante. E non ci sono caricamenti di sorta. Una volta che il gioco è avviato si può girare per Los Perdidos senza rallentamenti (eccetto un leggero calo di framerate quando si hanno molti effetti ambientali su molti nemici, ad esempio quando si da fuoco ad un centinaio di zombi tutti insieme), e sempre circondati da numerosi morti viventi che terranno alto il nostro contatore combo. Sicuramente questi risultati non si sarebbero potuti raggiungere con le precedenti console.
Il sonoro è ottimo, il doppiaggio è eccellente e gli effetti sonori molto immersivi, ma per natura del gioco non c’è molto da dire su colonna sonora, poichè praticamente non esiste.
Dunque qual’è il verdetto sul gioco? Beh, non vi ho ancora raccontato del suo lato migliore, quindi ogni giudizio ora sarebbe avventato. Perchè il gioco ha ancora una freccia nella faretra, ed è il divertimento. Il gioco è dannatamente divertente. Mentre sono in albergo stò effettivamente rimpiangendo di non poter giocare. La nuova feature di combinare insieme veicoli rende il muoversi per le strade una esperienza fantastica, i mezzi di trasporto sono quasi tutti favolosi, con attacchi primari e secondari e la possibilità di sterminare decine e decine di zombies in un passaggio veloce con i lanciafiamme attivati, o con le lame ai lati del nostro furgone. Ogni viaggio fra i vari quartieri è una esperienza esaltante ed ogni volta la domanda che ci si pone è sempre la stessa: Perchè non posso avere in vita reale il mio chopper schiacciasassi con lanciafiamme?
Ed il distruggere orde di zombies con una bella esplosione? Il mio record è di 64 in un colpo solo. Davvero un’esperienza da provare.
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Dal lato negativo c’è che l’odiatissimo timer è ancora li, incombente sulle nostre capocce. Ci sono 6 giorni di tempo per scappare da Los Perdidos e per quanto il timer sia più generoso dei giochi precedenti avrei gradito la possibilità di prendemi più tempo durante il primo playthrough. Ed i sopravvissuti da salvare sono ancora completamente inutili, il primo posto che visiterete dopo averli salvati è la safehouse per sbarazzarvene. Safe House in cui avrete anche accesso a tutte le armi ed indumenti sbloccati, che rende decisamente facile il rifornirsi. Non mancano nemmeno gli psicopatici che fanno il loro trionfale ritorno con alcuni esponenti della categoria particolarmente ispirati.
In buona sostanza, è questo il gioco che vi farà comperare XBoner? Probabilmente no. E’ un titolo di lancio e come tale sarà superato in breve tempo da prodotti sviluppati con più tempo e risorse, ma se avete una XBox One allora è decisamente un prodotto da avere e che vi regalerà una gran quantità di ore di divertimento.
Sei partito subito con la modalità Nightmare??
Fantastico Casmiro :D
No Pupo, ho voluto giocare la modalità storia per coprire il gioco il più in fretta possibile e tirare fuori la recensione in tempi umani :D
perchè avevo letto che la modalità a tempo c’è solo in Nightmare mode. boh! Comunque non puoi capì che sofferenza averlo sullo scaffale e non poterci giocare.
Rosik.
No, non posso capire perchè quando mi va lo metto nella console e ci gioco :V