Killer is Dead
La quantità di action game usciti per le console di questa generazione è enorme, infatti se da una parte il mio lato tamarro è contentissimo dall’ altra comincia a fare un pò lo schizzinoso. Per evitare di dare giudizi troppo pesanti a giochi leggeri (roba tipo Ninja Blade, Wet e Bulltwitch, per capirci) devo tenerlo parecchio a freno.
L’ultima fatica di Kadokawa Games e Grasshopper Manufacture è un gioco dall’ aspetto intrigante, figlio di un passato stilistico ripescato da Killer 7, sia nell’estetica che nella narrativa.
Quindi per farla breve è un gioco in Cel Shading e non si capisce quasi una mazza della storia.
Sudati
Kadokawa ha preso molta più confidenza con l’Unreal Engine 3 rispetto al primo esperimento (Shadow of the Damned) ed infatti il lato tecnico di Killer is Dead risalta tantissimo su tutto il resto della produzione, in alcuni momenti sfoggiando una quantità tale di particelle da far quasi sfociare nell’ applauso.
Curatissime anche le cutscene in realtime (e video basati su Bink, non ce ne libereremo mai, si nota sopratutto sulla versione PS3 che si porta dietro scalette sui poligoni da poterci tagliare una bistecca) anche grazie all’ottima modellazione dei personaggi, strapieni di dettagli nei vestiti, nei volti e nei capelli, con luci e fotografia studiate a tavolino per aumentare il contrasto delle scene. Stilisticamente è evidente che la base di studio sia Killer 7 e gli Anime, con un pregevole uso del viola sugli sfondi al posto del nero, le sfumature singole, l’utilizzo di enormi spazi vuoti con pochi dettagli ma al punto giusto affiancati però ad effetti più moderni di rifrazione, blooming e normal map.
Il che rende per me un pò triste dover ammettere che le animazioni lasciano parecchio a desiderare, sopratutto le espressioni facciali dei personaggi comprimari: è come se tutto il gioco girasse attorno a Mondo Zappa, l’eroe, grafica compresa; Conoscendo le idee di Suda, potrebbe anche essere una citazione o un pezzo di trama. Peggio ancora durante i dialoghi ingame, non si muovono neanche le bocche, per la miseria, almeno fate finta, bastavano due frame!
Stranissimo invece il modo in cui sono trattati determinati stage, quasi come se fossero ancora in stato di testing, non molto curati graficamente e con oggetti clonati a valanga, in confronto magari ad altri dove i dettagli si sprecano, sopratutto verso la fine del gioco.
Nel complesso comunque da vedere è proprio bello, se si riesce ad aapprezzare il carattere minimalista del design. Poi le boss battle ed in generale i nemici di Mondo sono realizzati in maniera egregia, per quanto pochi essi siano.
Alla fine sono solo mazzate
Avete presente No More Heroes? Ecco, qui il gameplay c’è! Prendendo come base l’ormai abusata idea dei titoli Rocksteady dedicati a Batman, ovverosia utilizzare un solo pulsante per attaccare il nemico più vicino o più lontanto (basta direzionare e premere X) ed un altro per difendersi, Killer is Dead introduce anche un Guard Break, l’evasione dagli attacchi ed una sezione sparatuttona in terza persona che ben si adatta all’azione, una volta presa la mano.
L’epicentro del sistema di combattimento lo si trova nell’ evitare qualsiasi tipo di danno per incrementare le combo, grazie alle quali possono essere sbloccate delle esecuzioni che permettono di acquisire più punti abilità (che servono per le abilità, non ci potevo credere neanche io, sono sconcertato quanto voi! :V), maggiore energia, ricaricare l’energia stessa o aumentare la dose di Sangue che avete a disposizione, necessario per l’utilizzo delle armi secondarie, lo sterminio immediato degli avversari storditi o per ricaricare l’energia, ammesso che abbiate l’abilità attivata.
Per farla brevissima: Combo>Sangue>Esecuzione>Premio!
Le abilità sbloccabili vi aiutato indubbiamente a renderlo più piacevole da giocare, però via avverto che non sono assolutamente necessarie al completamento del gioco; il sistema di combattimento per quanto simpatico ed immediato è privo di strategia. Verso la metà del gioco mi sono accorto che ormai erano 5 ore abbondanti che stavo menando fendenti e schivando attacchi senza aver mai utlizzato nient’altro che lo sparo standard del Musselback, il braccio “robotico” di Mondo, ormai relegato a Guard Break nel peggiore dei casi.
Ed è un peccato perchè l’azione a schermo da vedere è proprio bella, con effetti che ricordano da lontano un pò Wet, ed un sacco di tocchi di regia e rallentamenti oculati e ben inseriti nell’azione, almeno fino a che la telecamera non dimentica che siamo in un videogame e non mbriachi in una stanza, andando un pò dove capita.
I nemici, i Wire, sono dei perfetti fantocci con pochi pattern e molto facili da imparare, la varietà degli stessi è scarsa, saranno 5 razze più alcune varianti a livello di armatura, poteri e tattiche di lotta. Pochino direi.
Ancora una volta a salvare capra e cavoli arrivano i Boss, ognuno uno spasso a modo suo, molte volte con simpatiche varianti di gameplay che tendono a tenere l’attenzione alta. Anche qui però, pochi pattern, ed una volta imparato che ogni boss ha la sua crescita esponenziale di incazzatura divisa per 3 scene ci si riesce anche a destreggiare facilmente.
Bisogna dare atto alla cosa più originale del gioco, cioè il “continua” che in base alla vostra abilità può funzionare o meno: la vostra assistente calerà dal soffitto e cercherà di farvi un massaggio cardiaco controllato dal vostro tapping continuato sul pulsante X. Se fallirete avrete perso il Ticket e dovrete riprovare.
Rabdomante narrativo
Killer 7 era un casino a livello di storia. Non si capiva una beneamata fava neanche alla decima partita da cima a fondo. Affrontando Killer is Dead si ha quasi la stessa sensazione di perculamento ma ringraziando il cielo a parte cose completamente senza motivo e gratuite la storia del gioco riesce ad essere quasi comprensibile una volta uniti tutti i pezzi del puzzle: non ha decisamente la linearità narrativa dalla sua parte ma perlomeno non sfocia nell’incomprensibile. Ogni domanda che vi porrete presto o tardi troverà una risposta, tra cui la storia del braccio di Mondo (un WTF d’autore quando e se lo vedrete) e la provenienza dei nemici e del loro acronimo (WIRE).
Le scene di intermezzo in 3D sono ogni tanto affiancate da tavole in 2D dall’ impatto simpatico in stile Motion Comic, non proprio le migliori mai realizzate ma piacevoli e sopratutto mai fuori contesto. I personaggi sono caratterizzati molto bene, ognuno dotato di un background psicologico ben definito, tutti a parte Mika che andrebbe bruciata con il napalm tanto è insopportabile.
Tra battute stereotipicamente da giapponesi, trollate ai film italiani e situazioni fin troppo prevedibili, avrete alla fine del gioco una sensazione di completamento dell’ esperienza, non priva di interrogativi, marginali nonostante tutto.
Come è tradizione dei giochi di Grasshopper le citazioni a livello musicale non finiscono mai, da Dark Side of the Moon a Dvorak – Sinfonia dal Nuovo Mondo – remixata in modo dannatamente egregio. Il resto degli effetti sono urla e pessimo inglese.
50 ammazzo e 100 amore
il simulatore di mignotte, come definisco la modalità Gigolò di Killer is Dead, altro non è che un minigioco puerile in cui si devono utilizzare i soldi guadagnati durante le missioni per poter acquistare regali nell’ apposito negozio, su cui mi voglio soffermare un secondo: mettere questa opzione NON nella mappa ma nella schermata delle opzioni è stata la mossa di interfaccia più cretina che mi sia mai capitato di vedere. Complimenti!
Fa parte comunque di tutta una serie di missioni secondarie che servono sper spezzare l’azione e farvi guadagnare soldi e power up. Alcune missioni a tempo offrono anche un ottimo livello di sfida e bestemmie allegate.
Ancora, calcolando quanto ho usato le armi secondarie avrei potuto tranquillamente evitare di portarle a termine, ma si sa, la carne poligonale è debole.
Il dubbio
Riallacciandomi al discorso iniziale, Killer is Dead è perfettamente in linea con i giochi che descrivevo, forse il più calzante di tutti è proprio Ninja Blade: un gioco tipicamente giapponese, con un carattere giapponese, magari non con il miglior sistema di combattimento mai creato ma piacevolemente leggero, con una storia sopra le righe ed una grafica neanche banale.
Il problema sta nel fatto che si va avanti solo per la storia, anche se stavolta il gameplay c’è anche se è nascosto sotto un pessimo bilanciamento: stranamente per la prima volta da quando gioco roba di Grasshopper mi fa sperare in un loro prossimo tentativo sul genere.
Killer is Dead si scontra con giochi presenti sul mercato fin troppo più curati sotto l’aspetto puramente giocoso del termine.
Ma niente vi vieta di spendere i soldi se volete farvi un trip di 11 ore sulla classica storia alla Suda51. Continuando a preferire Killer 7 come esperimento, presupponendo che avete gia tutti gli action game di rilievo sul mercato, la scelta è solo vostra.
6.5
Bonus
Una diapositiva dell’intervista per IGN fatta durante il gamescom, per chi l’avesse persa! :V
Che dire, bella recensione e bella la vignetta. Le recensioni castore saranno più piacevoli dei siti concorrenti proprio grazie al talento del buon TMO :D
Venendo al gioco, ci sono cascato con Shadow Of The Damned a comprare un gioco Suda a prezzo pieno, e questa volta non ripeto.
Aver dovuto risistemare 2 automobili in 2 settimane ha prosciugato buona parte dei fondi videoludici :D
Grazie infinite! No, il discorso dei soldi è da tenere assai in considerazione per questo genere di giochi, uscire con lo stesso prezzo di produzioni decisamente più costose secondo me danneggia parecchio le vendite. Non dico che debbano uscire a prezzo budget ma sarebbe il caso di cominciare a ragionarci su: Far Cry Blood Dragon non è che diventa un gioco di merda perchè costa 15 euro, per dire, anzi.
Sicuramente. Per quanto mi trovi affine all’umorismo demenziale di Suda ed alla sua passione per le stramberie in un gioco cerco anche un rapporto quantità – prezzo. Diciamo che cerco di attestarmi su 1 euro / 1 ora, il che mi fa reperire molti giochi action quando sono già calati di prezzo. Poi ci sono le eccezioni dei miei franchise preferiti etc etc.
Ad esempio ora mi stò divertendo tantissimo con Game Dev Tycoon (se vuoi ti butto giù due righe sul titolo per il sito) che mi è costato poco ma rende comunque tanto per gli appassionati di manageriali.
Game Dev Tycoon è la copia di Game Dev Story per iOS o c’ha qualche affinità col progetto precedente? Comunque sia per me va bene, sentiamoci via mail! ^^
Mandato mail :)
Oh se approvano la rece su n4g, Marco diventerà famoso anche oltreoceano.
Il problema è che vengono qua e trovano roba in italiano! XD
Ho messo le pagine su google translate con e beavers.it come sito sorgente! Se approvano i mod significa che i per i loro standard va bene! E poi qualche italiano ci sarà!