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Datura: le mele ai porci

Frutto della collaborazione tra il team polacco Plastic e i Santa Monica Studio, questo titolo psichedelico (in tutti i sensi) mi ha portato a spendere 7 Euro per togliere finalmente un po’ di polvere dal PS Move. E’ senza senso dall’inizio alla fine, ma nonostante tutto coinvolge chi lo gioca come una delle migliori puntate della serie Fox “Fear Itself”. Datura dimostra che è possibile tenere in tensione il giocatore senza usare il buio, la nebbia, location claustrofobiche, effetti boo e tutti gli altri trucchetti usati dai titoli ultraconosciuti (e ultrasputtanati) odierni.

La storia non ha ne capo ne coda: il protagonista viene gettato senza motivo in questo mondo psicotico dove l’unica cosa che ha un senso è la presenza di alberi in una foresta. Si va in giro in prima persona e si interagisce con una sola mano del personaggio che si può comandare solo ed unicamente tramite Move. In questa foresta ogni cosa che accade non ha assolutamente senso, ma bisogna aiutare il personaggio a fare delle scelte morali per riuscire a venire a capo di tutto il no-sense che lo circonda.

Graficamente nel complesso è senza infamia e senza lode, ma fa un ottimo uso della fisica, che in alcuni frangenti raggiunge picchi elevati anche perché è l’elemento fondamentale di quel poco gameplay che Datura offre.

Si fa fatica infatti a chiamarlo videogioco, diciamo che è qualcosa di più di una Techdemo, ma la sua genialità di fondo e l’atmosfera che si respira nell’ambiente di gioco è davvero qualcosa di unico, esattamente ciò che manca da qualche anno nelle uscite che vorrebbero fare dell’atmosfera e dell’ermetismo il loro punto di forza. E’ il classico prodotto in cui la parola “esperienza” và sostituita alla parola “gioco”, con tutto ciò che ne consegue.

Datura lascia campo libero all’interpretazione, anche se il senso di tutto potrebbe essere capito (insieme ai suoi scampoli di genialità) solo dopo averlo portato a termine una prima volta. Se avete problemi per la calibrazione del Move, o più semplicemente siete impediti, la prima run non durerà più di tre ore, ma andrebbe giocato almeno altre due volte per togliersi tutte le curiosità sui finali.

Datura è un’esperienza ermetica d’atmosfera, e in quanto tale può risultare affascinante e coinvolgente solo ad un certo tipo di giocatore, probabilmente non adatto ai puristi del gameplay e sicuramente non adatto a chi non ha Move (senza non ci si può giocare!). Ripeto ancora: E’ un esperienza. Una bella, corta ma intensa esperienza, non è un videogioco. Se questo è un punto a favore o sfavore lo potete sapere solo voi.

Come ho scritto su Twitter subito dopo le due run e mezzo di fila (fatte in circa quattro ore), Datura è il significato della parola “dilemma” fatta videogioco.

Vorrei chiudere citando una canzone dei Prodigy, ma non lo faccio, quindi vado sul classico: Bella pe’ voi!

La nota di TMO

Datura ve lo racconto io: è la storia di uno speleologo vedovo e pedofilo appassionato dei Draft Punk che dopo aver inseguito un bambino in piscina finisce in galera ma riesce a scappare. Viene investito da una macchina (il porco, appunto) e finisce in ospedale, dove per sbaglio gli viene fatta una iniezione di allucinogeno che l’infermiera aveva tenuto da parte per le occasioni speciali.

La parte finale, quella degli allucinogeni è di sicuro il core gaming dello studio Plastic, che dopo aver fatto una demo con cani volanti e polipi dal sapore di Ico vi presentano questa Tech demo / adventure.

Nel gioco si possono usare 2 Move, ma il gioco non ve lo dice. Il secondo Move può essere usato come Free Camera, un pò come era possibile in Sport Champions, infatti utilizza la stessa identica tipologia di telecamera, veramente incredibile la reattività. Ci vorrà del tempo comunque per usare tutti e 2 i Move, anche se io ho trovato la soluzione definitiva:

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In questo modo potete simulare l’head traking del famoso trailer che avete visto sopra mentre stimolate la vostra mente con un bel carico di birra: l’esperienza di gioco ne giova tantissimo! Un pò meno il gioco stesso visto che con la free camera vedrete cose che sono studiate per sparire all’improvviso, tipo la mappa, però, dai, c’è la birra.

Badate, il gioco è compatibile anche con il Sixaxis ma sinceramente non vale la pena provare l’esperienza con il pad normale.

Datura comunque nasce sul filone di quei giochi per “gente di un certo livello” come quella chiavica di Dear Easter solo che stavolta, ogni tanto, si gioca. La mano fluttuante che impersonate (e qui devo aprire una parentesi, è normale che sia solo la mano, per fare anche il braccio servirebbe un secondo punto di Capture per individuare perlomeno il gomito, impossibile per PSeye) interagirà con il mondo di gioco in modo coerente, quando non si inceppa, proponendo anche dei feedback quando si sfregano, per esempio eh, le tette della statua in giardino, c’avrò perso un ora immaginando un bel guanto virtuale.

Sbav.

Comunque in fin dei conti resta una specie di avventura punta e clicca con movimenti contestuali simpatici e libertà di movimento totale in un ambiente comunque ristretto, il difetto più grande è che ci sono solo 2 serie di enigmi da finire poi il nulla. Ed è un peccato, perchè nonostante la storia sconclusionata il gioco ha una grafica notevolissima, praticamente è una particella continua, antialiasing a palla (infatti ogni tanto perde frame) e modellazione e texture procedurali. Insomma è tecnicamente una belva… con un finale di merda. Quello di Mass Effect 3 in confronto sembra la prima e seconda serie di Sherlock messe assieme.

Secondo me dovevano puntarci un altro pò e finalizzare il progetto. Comunque appoggio in pieno Free Camera con secondo move ed il sistema di movimento e puntamento, ha trovate notevoli. Solo che beh, bisogna un attiminimo invertire la free camera ed il movimento, ma è un altro discorso.

Ringrazio il buon Andrea per avermi permesso di fare questo giro allucinante e spero che Plastic si metta a faticare su un bell’ adventure/action in prima persona di quelli fatti bene.

Torno alla statua. A dopo.

Un articolo di Er Pupo

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Se mi trovo qui é perché sono romano: ho conosciuto Marco all’expocartoon di Roma quando ancora era un fanboy SEGA, scriveva su un sito di Videogiochi che seguivo e si faceva chiamare TMO (senza l’articolo). Con la morte del Dreamcast TMO impazzì, e ne seguirono una serie di eventi (durati 10 anni e passa) che senza motivazione apparente mi hanno portato a scrivere su Beavers. Sapevo di TMO project quando ancora era nella testa di Timo, anche se non ho ancora ben capito cosa sia, e sono a conoscenza della passione, il tempo ed i soldi che ha dedicato da anni a questa parte. Ancora mi chiedo però cosa significasse la sua vecchia mail, “mamameg” (rischierei la scomunica ndTMO) pero’ sono felice e onorato di essere qui. I miei vizi sono solo sigarette e gaming, dunque va da se’ che sto’ sempre senza na lira (cosa che ci accomuna un pò tutti, su questo sito ndTMO)!

16 Maggio 2012
Categoria: Comics

Commenti

4 risposte a “Datura: le mele ai porci”

  1. Marco Mottura ha detto:

    Insomma, lascio perdere.
    Mi intriga come idea, ma non avendo un Move sottomano amen.

    ah, IN BEFORE “che scomodo il Move sottomano, deve dare fastidio”.

  2. Stà Strip entra di diritto nella top 3 del 2012 per me.!!E dovrebbe essere così anche per gli altri che hanno giocato Datura!

  3. Hagane ha detto:

    Datura mi ispira un sacco… ci sbavo sopra da un po’, mi sa che oggi lo compro. :)

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