“I Love Gaming”
Prendetevi un attimo di pausa e guardatevi quello che a mio modesto parare è uno dei momenti più divertenti, romantici, idioti e videoludicamente nerd mai creati nella storia dell’ E3:
Dopodiché, lasciatemelo dire, è stata una conferenza piena di roba, ma anche LENTA DA MORIRE. Gli annunci, importanti, notevoli (Portal 2, Twisted Metal, Il supporto di EA, le esclusive presentate per la prima volta ingame) affogati in una marea di parole. Anche quelle di Kevin sono parole, belle, divertenti, ma rimangono parole, spazi morti. Sparare tutte le cartucce prima dell’E3 forse non è stata la scelta migliore, così come puntare sul 3D definendola esclusiva quando non lo è affatto. Altra mossa secondo me fuori luogo sono i bundle del Move: non c’è una singola offerta che abbia tutti i “pezzi”, per forza di cose devi andare a recuperare o un altro move, o un altro subcontroller arrivando a prezzi che superano anche il Kinect.
Playstation+ è poi un servizio che non concepisco, mi viene venduto come opzionale (il che è gia ridicolo di per se) ma all’ interno mi mettono feature come la Cross Game Chat, contenuti aggiuntivi esclusivi e giochi gratis… se poi qualcuno mi spiega la storia degli aggiornamenti in automatico, vorrei vedere in faccia chi è quel pazzo che lascia la ps3 aggiornare automaticamente che ogni volta c’è il rischio che salti per aria!
La nota positiva di questa conferenza Sony è che perlomeno non si sono rincoglioniti completamente al casual gaming, ma anzi hanno confermato che Move è anche retro-compatibile con alcuni titoli. Speriamo col tempo lo diventi per tutti quelli che vale la pena giocare con un puntatore.
Appuntamento a domani!
E’ un invasatooooooo
E’ il miglior attore del mondo! Apparisse in una puntata di Big Bang Theory penso che morirei!
si, quella di Portal2 è stata esattamente la faccia che ho fatto!
hahaha un trascinatore delle masse! XD
fichissima questa vignetta :)
fichissimo l’intervento di Mr. Kevin :)
E’ troppo forte. ogni tanto mi guardo la collection dei suoi spot e rido come un deficiente in ufficio, anche davanti ai clienti.