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Kill ‘em with Fire

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L’industria dei videogiochi è relativamente giovane e come tutti i giovani alle volte non ha ne regole, ne logica: esclusive temporali, crowdfunding benedetti dai publisher, Sonic nelle esclusive Nintendo, Peter Molyneux, Flappy Bird capolavoro, e così via. L’industria videogiocosa ha già creato dei mostri che -fatte le dovute proporzioni di anzianità- neanche la Repubblica italiana in 150 anni di storia.

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Michael Pachter

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Come? Qualcuno mi dica da dov’è uscito e perchè le sue parole hanno (ancora) così tanta risonanza mediatica. Tra le tante perle ricordiamo ancora quella del 2009 dove disse che non sarebbe più uscita alcuna home console, forse giusto un Wii HD da Nintendo. Forse c’è gente interessata a pubblicare i suoi pareri per lo stesso motivo cui le TV italiane invitano Flavia Vento nelle tribune politiche: perculamento stealth a favore delle risate del pubblico. No dai, seriamente: perchè?

Philippe Poisson

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aka Phil Fish. E’ uno dei motivi per cui godo quando South Park prende per il culo i canadesi. E’ diventato famosissimo per essere un gran rosicone e per alcune sue uscite da bamboccio coatto più che per il suo unico gioco. Una grande raccolta di stronzate dette e fatte, come la patch per FEZ su Xbox360 che faceva più danni di prima con relativo abbandono degli acquirenti del titolo perchè “tanto il bug affligge solo l’1% delle copie e poi prendetevela con Microsoft che ci fa pagare le patch” (Microsoft probabilmente gli ha fatto firmare a forza e bendato l’accordo), o l’ancor più clamorosa cancellazione di FEZ 2 a causa di una rosicata carpiata di Fish dovuta alle frasi di Marcus “AnnoyedGamer” Beer (Gametrailers) che, in polemica sterile, lo ha definito “Hipster”, “Coglione” e tante altre belle cose (brofist!ndEr`Pupo). La risposta del caro Fish è arrivata da Twitter, e recitava più o meno così “compara la tua vita alla mia e ammazzati”, con richiesta di scuse davanti alla telecamera che non arrivarono mai. Potete vedere e sentire le offese di Beer a Fish guardando i primi minuti di questo video e trarre le vostre conclusioni, ma intanto pongo le mie: c’è una vaga possibilità che alla richiesta di commentare la scelta di Microsoft di agevolare gli indie dev su XboxOne, Fish abbia sbroccato pensando che chi gli ha posto la domanda cercasse la polemica per la famosa faccenda Patch/FEZ/Xbox Live? Non si sa, ma è lecito pensarlo anche se non fosse così in quanto questo è il prezzo da pagare quando tu stesso ti cuci addosso la nomina di pallone gonfiato. Caro Phil, spero vivamente che quel povero sviluppatore giapponese a cui hai risposto da cafone durante la GDC del 2012 diventi il nuovo Miyamoto e venga a lasciarti un cagatone davanti alla porta di casa.

A me FEZ non fa neanche impazzire, quindi non parlo da fanboy: lo capisco, per certi versi: si può essere hipster e stronzi eh ma ciò non da automaticamente il permesso agli altri di prenderti per il culo pubblicamente, non essendo gli insulti riferiti al gioco, sopratutto se magari gia sei instabile di tuo. E’ diverso da un Notch che leggendo la notizia di Facebook + Oculus mentre e seduto sul cesso esce a braghe calate e blocca un progetto senza motivi degni: qui si va sul personale. Oltretutto la faccenda FEZ secondo me ha sbloccato, assieme ad altre situazioni simili, la liberalizzazione delle patch su XBLA. Tardissimo, troppo, ma almeno a qualcosa è servito. NdTMO

Metacritic

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La “stampa specializzata”,la stessa che magari esce in anteprima con una recensione rispetto ad altri siti sfoggiando un voto MAI sotto l’8.5 (Homefront docet). Ovviamente se ci tornate qualche settimana dopo, potrebbe succedere che magicamente il voto sia sceso anche di due punti, ma poco importa: se corri a comprare un gioco dopo aver letto una sola recensione meriti di venire sòlato pagando 70 euro un gioco ridicolo e che dura 3 ore.

Però, questi siti non dico che siano da giustificare ma quantomeno da capire, perchè se coi votacci dovessero rovinare le medie su Metacritic i publisher potrebbero cazziarli, con forti ripercussioni sui “rapporti” tra le società (a noi ci uccideranno nel sonno se Prophet continua a recensire! ndTMO).
Perchè a cosa pensavate servisse Metacritic? Pensiamoci un attimo: una media matematica dei voti della stampa specializzata può essere un buon mezzo per la scelta di un acquisto? Se un sito da 9 e un altro da 5 allo stesso gioco, quel gioco vale 7? O magari si va a leggere i motivi per i quali è sato dato un 5, scoprendo addirittura che gli elementi criticati da un giornalista un videogiocatore sono in realtà punti a favore secondo i tuoi gusti personali? Oppure: se il 95% dei siti da ad un determinato gioco 8 e il restante 5% gli da 4, il valore reale può essere misurato con una media? Maddechè, su. Il voto “medio” è ridicolo anche come sistema di valutazione scolastico, figuriamoci per i videogiochi.

Bobby Kotick

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Altro personaggio degno di attenzione, CEO di Activision, un uomo che quando parla se non dice almeno una tra le parole “risultati”, “ritorni finanziari”, “profitti”, “vendite”, “guadagni”, “strategie di mercato” e cose del genere si sente male. Oh per carità, è ovvio che questa gente sta li per guadagnare, ma a noi giocatori cosa cazzaccio ce ne frega di queste cose? Sarebbe meglio tenerle per gli investitori, anche perchè rischi pure di andare sul culo a qualcuno che poi boicotta i tuoi prodotti. Ma Kotick se le cerca, come quando dichiarò che il suo obbiettivo della sua entrata in Activision fosse quello di “togliere tutto il divertimento nel realizzare videogiochi” anticipato da “In Activision abbiamo una vera e propria cultura del risparmio”; Corresse il tiro, dicendo che era un modo divertente per far capire agli investitori (ah, lo vedi?ndErPupo) che in Activision si fanno le cose per bene e precise. Ma ormai era tardi e la shitstorm colpì (giustamente) il publisher. Comunque ora sapete perchè Call of Duty è sempre lo stesso da Modern Warfare 2 in poi: per “risparmiare” hanno campato sul lavoro di Vince Zampella e Jason West fino ad oggi. Chissà se cambierà qualcosa nel prossimo CoD dal momento che i due ex Infinity Ward hanno tirato fuori qualcosa di nuovo (ci saranno i Mech! :V NdTMO).

King

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Un mostro messo recentemente in risalto dalle cronache, con il compaesano Riccardo Zacconi a tirarne le redini. La società in questione ha pubblicato recentemente un gioco che è un clone di una sua stessa invenzione, che a sua volta è un clone del gioco di un poveraccio che copiando le meccaniche di un famoso puzzle per allineamento era riuscito a dare da mangiare alla famiglia. Ma, pensando che tutto questo non fosse abbastanza vergognoso, King ha anche cercato di proteggere col copyright le parole “Candy” e “Saga” nell’ambito dei titoli per videogiochi, citando in causa giochi che pur non azzeccandoci nulla con quel clone del clone del clone chiamato Candy Crush Saga, erano colpevoli di contenere una di quelle due parole nel titolo. Quanto ridere (per non piangere).

Suda 51

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Fa diversi giochi (pessimi) prima di sbarcare su Gamecube con Killer 7, che è praticamente un gioco con lightgun da giocare con il pad. Frustrante e vuoto. Poi fa No-More-Heroes, un picchiaduro con 2 mosse in croce, palesemente non completato, la parte della città non sarebbe presentabile neanche come Alpha di un prototipo, e l’unica cosa simpatica cioè i movimenti con il Wiimote per le finisher sono talmente fatti a cazzo che basta muovere il pad in qualsiasi direzione per farle funzionare. 2 volte oltretutto ci prova a propinarci sta roba, stesso risultato: la gente che urla “capolavoro” e ci vede roba da metagioco è una delle più alte vette raggiunte dai fanboy. Poi uno gioca a Shadow of the damned e pensa “wow, ma allora mi sbagliavo, i giochi li sa fare” peccato che li c’ha messo solo il nome, il mazzo se l’è fatto il nostrano Guarini. Diabolical Pitch? Ne vogliamo parlare? Solo quando finalmente è arrivata la Kadokawa Games a fare tutto il lavoro la situazione è migliorata e parliamo sempre di giochi che non vanno oltre il 6.

Risultato: grandissimo game designer, OMGUNUOVOGIOCODISUDA, mentre gente come Black Rock studio si trova in mezzo a una strada. Bravo quanto volete voi nello scrivere storie, che poi è facile scriverle bene quando non si capisce una mazza. Rimarrà sempre un mistero irrisolto della rete.

si l’ho scritto io ndTMO)

Nintendo

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Chiudo questo mio rant toccando un mostro sacro dell’industria e relativi fanboy.
Probabilmente Iwata-san sta ancora dormendo sugli allori di Wii e DS, forse non sapendo che ha messo sul mercato una console che era già vecchia al Day-one (come sempre, del resto! ndSUPERIORPCMASTERRACE) e soprattutto non ha continuità con quel mezzo miracolo di Wii. Tagliarsi lo stipendio è stata un iniziativa lodevole, ma non è che facendo risparmiare soldi all’azienda rimanendo comunque immobili sul fronte delle iniziative cambi qualcosa. Io mi chiedo: avete i migliori game designer al mondo, ma quanto vi costa cercare di creare cose che vadano oltre l’universo di Mario&co.? Una chiara indicazione ve l’ha pure data Wii Sport che, seppur casual, è stato l’ultimo vero system-seller che avete creato e curato anche sotto l’aspetto del marketing. Ora, prima che i fanboy Nintendo comincino ad offendere, vorrei chiarire che nessuno mette in discussione la qualità dei vari Mario (in qualsiasi forma) anzi, ho detto che secondo me Nintendo ha i migliori game designer dell’industria, ma non potete negare che OGGI serva qualcosa in più, e questo vi dovrebbe far incazzare, come si incazzavano i nostri genitori quando si sentivano dire dai professori “è bravo ma non si applica” (a me dicevano “non ho mai avuto il piacere di ascoltare la voce di suo figlio” ndTMO). Se io fossi un sostenitore Nintendo convinto (occhio, che sostenitore non significa fanboy), mi incazzerei da morire se dopo mesi e mesi di silenzio uscisse un Nintendo Direct incentrato unicamente su Tomadachi Life. Vi dirò che da semplice osservatore e acquirente di Wii U mi sono sentito preso per il culo. Ma la cosa ancor peggiore è che ho letto commenti di persone esaltate per un virgolettegiocochiusevirgolette 3DS che in Giappone è uscito un anno fa. Addirittura è stato accolto più calorosamente di Zelda Hyrule Warriors. Cioè, riprendetevi.

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Un articolo di Er Pupo

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Se mi trovo qui é perché sono romano: ho conosciuto Marco all’expocartoon di Roma quando ancora era un fanboy SEGA, scriveva su un sito di Videogiochi che seguivo e si faceva chiamare TMO (senza l’articolo). Con la morte del Dreamcast TMO impazzì, e ne seguirono una serie di eventi (durati 10 anni e passa) che senza motivazione apparente mi hanno portato a scrivere su Beavers. Sapevo di TMO project quando ancora era nella testa di Timo, anche se non ho ancora ben capito cosa sia, e sono a conoscenza della passione, il tempo ed i soldi che ha dedicato da anni a questa parte. Ancora mi chiedo però cosa significasse la sua vecchia mail, “mamameg” (rischierei la scomunica ndTMO) pero’ sono felice e onorato di essere qui. I miei vizi sono solo sigarette e gaming, dunque va da se’ che sto’ sempre senza na lira (cosa che ci accomuna un pò tutti, su questo sito ndTMO)!

27 Aprile 2014
Categoria: Speciale

Commenti

2 risposte a “Kill ‘em with Fire”

  1. Luca Zanella ha detto:

    Bell’articolo, e fantastico lo sfondo XD

  2. Comunque sono deluso. Mi aspettavo qualche offesa XD

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