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Batman Arkham Origins

Flame Time! ndTMO

Batman Arkham Origins

Era la notte prima di Natale e tutta la città era in silenzio, nulla si muoveva, eccetto un uomo adulto vestito da roditore alato… ed una valanga di omaccioni con mazze e fucili.

Batman: Arkham Origins

Arkham Origins è il terzo episodio della saga del Cavaliere Oscuro cominciata da quel ben di Dio di studio che è Rocksteady, ma è un prequel. E non è sviluppato da Rocksteady. E non c’entra nemmeno nulla con l’Arkham Asylum, ma immagino che trovare un nuovo e più calzante nome, nella mente contorta dei publisher, avrebbe mandato in confusione i fan dei primi capitoli che non sapendo più di cosa parlasse il gioco si sarebbero invece riversati in massa a comperare Giulia Passione Parapendio o My Little Pony Director’s Cut.

E forse sarebbe stato anche meglio.

Eh si, perchè i due giochi farlocchi che ho appena inventato per fare il burlone suonano nella mia mente infinitamente meglio di questo Arkham Origins… No basta, non ce la faccio a chiamarlo così. Il gioco non c’entra un ciufolo con il famosissimo Asylum, perciò lo ribattezzo “Batman contro la signora Rottenmeier”.
Dicevamo… “Batman contro la signora Rottenmeier” narra le gesta di un giovane, inesperto ed impaziente Cavaliere Oscuro. Fa il suo mestiere solo da un paio d’anni, la gente lo teme, la polizia lo odia, i criminali non sono sicuri se esiste o no, nonostante siano mostrate più e più volte fotografie di Batman sui giornali ed in Gotham ci siano decine di telecamere ad ogni angolo. Va beh, immagino nessuno in Gotham conosca una cosetta chiamate Internet, o telefoni cellulari.
Ed è a questo punto che Black Mask, uno dei temibili nemici presenti nel gioco (insieme alla trama, bug, imperfezioni varie ed in generale un senso di rassegnazione mentre si svolazza in giro), decide di mettere 50 milioni di dollari di taglia sulla testa del pipistrellone. Perchè lui a Batman ci crede, è per questo che lui è il boss e gli altri sono gli scagnozzi.

Questo è il pretesto per riunire un misto di nemici pescati tra i più anonimi e meno ispirati fra i Villain DC e quelli decenti, che però saranno quasi del tutto irrilevanti ai fini della storia. Talmente irrilevanti che potrete decidere di ignorare allegramente almeno 4 di loro, ed il risultato finale non cambierà.
Ed ecco che la storia di “Batman contro la signora Rottenmeier” si dipanerà davanti ai vostri occhi con colpi di scena degni de La Signora in Giallo e carica emotiva da Tenente Colombo.

Eviterò comunque tutti gli spoiler del caso anche se il più importante di tutti è stato già svelato in ogni salsa, comprese nelle locandine della publicità. Congratulazioni Warner Bros.

Ci sono anche le fasi investigative, volte a dimostrarci che Bruce Wayne è anche un gran detective. Queste sono comunque prive di ogni mordente visto che si limitano al puntare dei cerchi colorati sul monitor e premere un tasto per avere narrato dal pipistrellone per filo e per segno ciò che è successo. Un minigioco investigativo sarebbe stato molto apprezzato ed avrebbe davvero portato un qualcosa di nuovo in un gioco di Batman. Altra occasione persa. Peccato.

I Bug fanno più male dei cazzotti.

O almeno, così sembrava nei precedenti giochi della serie. Gli scontri erano fisici, dinamici, brutali! Ora sono ancora così, quando le collisioni e le animazioni fanno il loro dovere; capita spessissimo però che i colpi risultino andare a segno e i nemici volino via nonostante le animazioni manchino completamente il bersaglio.

Graficamente il titolo è pressochè identico ad Arkham City anche se leggermente ottimizzato. I modelli poligonali dei personaggi principali sono ben fatti, ma ciò non toglie che l’aspetto sia quasi uguale ad un gioco uscito due anni fa. Anche la mappa è molto molto simile al predecessore; in fondo si va in giro per Gotham in entrambi i giochi, e questo porta un po’ di continuità, come se “Batman contro la signora Rottenmeier” ne avesse bisogno. Eh sì, perchè siamo onesti, “Batman contro la signora Rottenmeier” non è altro che un repack a prezzo pieno di Arkham City, ma fatto peggio.

A tutto questo si aggiungono anche dei bug parecchio fastidiosi. Durante il mio playthrough (19 ore buone, con quasi tutte le missioni secondarie finite ma non con tutti i trofei dell’enigmista) ho assistito a diversi freeze e crash, un paio di nemici incastrati nei muri che mi hanno costretto a ripetere delle sezioni, ed un bug che impedisce di terminare una missione secondaria. Pare che il gioco non sia stato nemmeno playtested prima di essere rilasciato.
Quindi in pratica il gioco è una inoriginale copia di se stesso, plagiato da bugs, problemi di collisioni e opinabili scelte di level design. Almeno hanno usato dei cattivi così poco conosciuti che anche i creatori se li erano scordati, quindi qualcosa di vagamente originale c’è. Perfino i Guanti Elettrici, unico nuovo gadget, sono stati copiati dalla versione Armored Edition di Arkham City.

Il gioco però non è completamente da buttare via. Arkham City è talmente fatto bene che una brutta copia realizzata partendo da quella fantastica base non può essere così brutta da buttare via. E non lo è. Il gioco è comunque discreto, e se non avete giocato gli altri giochi della saga è un buon punto di partenza che permette di andare a salire come qualità.

Lascia però un gran senso di insoddisfazione, un retrogusto amaro di occasioni sprecate, un desiderio di quel qualcosa in più che i titoli realizzati da Rocksteady portavano dinnanzi a noi. Come nella trilogia cinematografica di Nolan, la trilogia videoludica di Arkham ci propina quindi un terzo capitolo debole, a tratti incomprensibile e decisamente al di sotto della media.

6null

Aggiungete un punto se lo giocate come primo capitolo della saga

TMO vi avverte che non ha letto la recensione perchè in modalità antispoiler, quindi se trovate errori è tutta colpissima di Prophet! V:

Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

07 Novembre 2013
Categoria: Comics, Review

Commenti

11 risposte a “Batman Arkham Origins”

  1. Luca Zanella ha detto:

    Tranquillo TMO, l’unico spoiler del gioco è SU TUTTI I MANIFESTI PUBBLICITARI… La recensione non contiene spoiler di sorta.

  2. Ambro ha detto:

    Concordo, si ha la costante sensazione di avere un Batman con problemi alla visione periferica. Temo che WB Montreal sia andata a metter mano al sistema di combattimento di Rocksteady, modificando qualche tempo di risposta. In Arkham City finivo 20 poveracci senza che potessero muovere un dito, qui un tipo con scudo e uno con il coltello mi danno parecchio fastidio. Penso sia la calibrazione del contrattacco , il tempo di risposta e il tempo che si ha a disposizione per pigiare il bottone. Oltre all’area del danno (uno con il coltello mi ha causato danni mentre io ero a 5 metri e lui colpiva l’aria).

    Aggiungerei anche due difetti secondo me troppo grossi per un gioco del genere:
    1) Il sistema di sfide Cavaliere Oscuro, per la precisione Incubo Peggiore, può essere completato solamente durante la storia principale e solamente in alcuni punti. Se li perdi, e li riperdi in modalità NewGame+, basta, è la fine, bisogna fare un nuovo salvataggio e ripartire da zero. Senza contare che le altre sfide devono essere fatte in ordine o non si sbloccano.

    2) Il rampino offre molti meno appigli di Arkham City e spesso fa cilecca in modo imbarazzante facendo cadere the Cape Crusader come un pero.

    Il gioco alla fine mi ha divertito, ma solamente perchè si vede ancora l’anima Rocksteady sotto sotto.

    • the_TMO ha detto:

      Grazie per l’ottimo commento Ambro, ne approfitto per ricordare che ai tempi di Non è La Rai avevo un poster a grandezza naturale della tua omonima femminile.

    • Ambro ha detto:

      Io in quanto posteriore sono la versione 2.0, quindi meglio XD

    • kingkilium ha detto:

      Io preferivo di gran lunga Francesca da Bellaria…
      (avendo sullo scaffale ancora immacolati AA e AC non ho letto neanche io la recensione xD )

    • the_TMO ha detto:

      Anche Ilaria FTW.

    • Luca Zanella ha detto:

      Guarda, sei nella condizione migliore per goderti questo. Giocalo per primo, e poi passa ad AA ed infine AC.

    • kingkilium ha detto:

      Siii, avrò uno scaffale bellissimo con i tre batman immacolati uno accanto all’altro *_* ( /facepalm )
      Scherzi a parte, se davvero è così allora sto origins è proprio da comprare ^^ (non avevo intenzione di farlo)

    • Luca Zanella ha detto:

      È il peggiore dei tre, sa di riciclato dal gioco precedente e aggiunge poco nulla dal punto di vista della trama. Però, se non hai mai giocato gli altri e sei un completazionista allora il modo migliore per goderseli è andare in ordine AO < AA < AC, e non avendo mai giocato i giochi precedenti questo ti piacerà di più.

    • Luca Zanella ha detto:

      Il sistema di sfide non mi sono sentito di criticarlo pienamente perchè in fondo non è il primo nè l’ultimo gioco a forzare un New Game + nella speranza di allungare la longevità. Per quel che riguarda il rampino sono estremamente concorde.
      Inoltre non mi spiego ancora come in “Batman contro la signora Rottenmeier” il detective mode sia più avanzato dei giochi successivi.

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