The Talos Principle
Se siete un pochino appassionati di mitologia greca, il titolo del gioco è una delle cose più spoilerose mai create.
Se invece siete ignoranti come le capre come la persona che sta scrivendo questo articolo, allora andate tranquilli e preparatevi a scervellarvi con l’ulitma creazione dei Croteam.
Una questione di principio
Dalla descrizione ufficiale TTP sarebbe un “puzzle game filosofico” il che magari starebbe a significare che ci sono dei puzzle che si completano con le chiacchiere, mentre invece il gioco tiene le cose ben separate.
Ci sono 3 diverse fasi amalgamate, la prima, preponderante, è il puzzle game, basato su una fisica un pò farlocca, triangolazioni, salti e matematica, la seconda è la parte filosofica appunto, cioè un mare di testo e chiacchiere sul senso della vita e sul perchè ci troviamo in un posto coi pezzi del primo livello di Serious Sam e poi c’è Tetris.
Tetris?
I sigilli da trovare nel gioco, nei 139 puzzle totali, sono dei pezzi di tetris, cioè forme basate su 4 quadrati, grazie alle quali potrete sbloccare porte, livelli e potenziamenti. Utilizzando il minigame gratuito da scaricare, Sigils of Elohim potrete magari saltarne un paio ma vi avverto: per finire il gioco dovrete sbloccare perlomeno 92 sigilli, non ci sono scorciatoie.
Filosofia spicciola
Nel corso del gioco verrete a contatto con diversi tipi di informazioni, i file da terminale ed il terminale stesso (Milton, per gli amici, ma non penso ne abbia), le capsule del tempo (dei file audio) e quel rompicoglioni di Elohim, che cercherà in tutti i modi di dirvi che “non c’è problema è tutto a posto” anche quando palesemente la situazione gli sta sfuggendo di mano.
Il terminale sarà il posto in cui troverete maggiori informazioni su quello che è successo al mondo, dove tutto sembra andato perduto, tranne appunto Tetris, che rulla alla grande, sempre.
Carambola e bocce
Bocce non del tipo che piacciano a noi ma quelle che si lanciano. I puzzle di TTP sono di diverse tipologie ed aumentano di difficoltà mano a mano che il colore del Sigillo si avvicina al rosso. La vera difficoltà sta nel dover adattarsi ogni volta al livello che contiene il sigillo, cercando gli oggetti necessari alla soluzione del problema.
All’inizio di ogni livello vengono mostrati gli oggetti disponibili, non le quantità esatte: per esempio se in un livello viene mostrato un Jammer, non è detto che il Jammer presente sia uno soltanto.
Questa ricerca iniziale durante le prime partite sembrerà quasi antipatica, col passare del tempo invece vi accorgerete che è una scelta di design ben precisa che vi obbliga a fare una mappa mentale del posto prima di cominciare a fare un inutile sequela di prove.
Per quanto il gioco non preveda assolutamente un limite di tempo, per mia diretta esperienza devo ammettere che ad un certo punto ho cominciato a tenere premuto il tasto di corsa cercando di completare tutto nel minor tempo possibile.
Fortunatamente i comandi sono pochi e tutte le regole del gioco sono ben prestabilite, quindi il salto non permette di andare oltre determinate altezze, due cubi uno sull’ altro non si possono appoggiare in modo da poter scavalcare pezzi a random ed i salti a distanza sono guidati da un simbolo che non permette errori.
Tutto è strutturato attorno a delle regole di fisica e triangolazioni rigide, permettendo zero errori e senza poter barare.
Avete a disposizione 3 (4) macromondi, divisi 7(8) isole ed ognuna di queste ha pure dei puzzle non palesi da risolvere in maniera non convenzionale… La struttura di Super Mario 64 dai!
TL;DR: Butterete il sangue dagli occhi per fare tutti i puzzle. Non guardate le soluzioni su internet, per Elohim!
Ti faccio due livelli a caso
TTP è un gioco che ha carattere. Ha dei caricamenti molto veloci (almeno su PC) ed ha un sacco di opzioni, quasi maniacali, per la grafica (sempre su PC). Perà stilisticamente è veramente random. Sopratutto la seconda parte, cioè i livelli B, sembrano davvero i pezzi dei vecchi livelli di Serious Sam. Si passa da bellissime sezioni con mare, spiaggia, montagna a robe anonime e senza senso con sempre le stesse statue e le texture del Forte Prenestino (ma senza graffiti).
Ma c’è qualcosa che rende tutto questo magico: la presenza dei glitch. Non glitch del gioco, ma glitch grafico realizzato apposta. In pratica è il primo gioco che vi vieta di essere in sospensione di incredulità, ogni tanto vi dà uno schiaffetto sulla testa e vi dice “oh, l’hai capito che non è reale si?”
E questa cosa mi fa impazzire: perchè se non è reale quello che sto giocando (ed infatti non lo è) che cosa c’è sotto al gioco stesso? BOOM! MINDLBLOWN!
TL;DR: la grafica farà pure schifetto ma l’idea alla base è fottutamente geniale.
Realtàvirtualeception
TTP quindi è un gioco in un gioco che fa finta di essere un gioco. Quale modo migliore per rendersi conto di quanto sia immersivo che usare la realtà virtuale?
La versione attuale PC di TTP è compatibile con Oculus Rift DK2, per quanto alcune scene abbiano qualche bug, quando si crepa sopratutto, il lavoro attualmente fatto con la modalità VR è spettacolare: quando sarete di fronte ad un terminale, nel gioco normale avrete la visuale ferma e precisa davanti allo schermo, in modalità VR invece sarete liberi di guardarvi intorno, guardare le mani di Talos e leggere il terminale in maniera molto più umana.
Ancora: io ho fatto tutto il primo pezzo in modalità VR e devo ammettere che arrivare al macrohub di gioco, con la torre in bella vista è impressionante.
In più il movimento della testa e l’interazione sono totalmente legati al visore, quindi potrete muovere la testa con il pad solo da destra verso sinistra e viceversa. Il che aiuta parecchio a non stare a fissi a guardare avanti e basta, in più beccarsi un glitch in faccia, lo ammetto, è veramente terrorizzante a volte.
Alcune cose rendono la modalità VR, per come la vedo io, poco godibile dall’ utente smaliziato: TTP è un gioco veloce, molto veloce, per quanto la fretta non sia assolutamente necessaria dopo il 20° puzzle comincerete a correre come forsennati. Questo vuol dire che la motion sickness arriverà prestissimo; ha dei potentissimi problemi di juddering, in pratica il gioco va a scatti quando si gira la testa e sul mio PC è in ULTRA a + di 60 FPS; Non si vede l’HUD perchè manca la distorsione sulle lenti.
Però oh, è in beta e già dimostra che Croteam ha capito molto di più di VR rispetto ad un sacco di sviluppatori
TL;DR: La modalità VR è figa ma poi si gioca meglio senza
La gattara dei Simpson
Non una, non 2, ma qualcosa come 30 (trenta) Easter Egg sono presenti nel gioco. E non tutte sono semplicemente messe lì per fare simpatia, alcune volte vengono sbloccati veri e propri potenziamenti ed elementi aggiuntivi del finale.
Che poi ci riporta all’immagine del gatto in braccio a Talos, ma tanto non vi dico niente.
Quindi non solo il gioco ha centinaia di puzzle, non solo ha i puzzle segreti ed i puzzle all’interno degli hub ma ha anche una serie di puzzle fatti apposta per sbloccare questi extra.
E sapete qual’è la cosa realmente incredibile? E’ che un gioco a prezzo Budget vi regali tante ore di divertimento e appaghi la progressione come Elohim comanda.
Se prendo il cretino che mi aveva detto che “tanto è un gioco che dura 4 ore” lo prendo a calci, 17 ore di puro divertimento puzzle centrico.
Ed ha anche dei DLC, a parte quelli inutili ed il prototipo, che è proprio se siete masochisti e non ne avete avuto abbastanza, Road to Gehenna (Michaels) ha quasi gli stessi contenuti del gioco base e lo stesso peso a livello di storia. Con dei puzzle ancora più difficili ed un costo comunque molto abbordabile.
Calcolando che la storia di TTP è molto appasionante, pesante, piena di side-spiegoni, avere a dispozione un altro punto di vista sotto forma di DLC non è proprio male. Poi ha il supporto di Steam Workshop (su PC), quindi se volete storia ne avete da comprare, se volete giocare ne avete da scaricare.
TL;DR: Il gioco è tanta robba ed il DLC non sembra una presa per il culo, ma prima di parlarne me lo finisco per bene.
Mannaggia Elohim
Per quanto si possa descrivere TTP esattamente come si descriverebbe Portal, ovvero un puzzle game dove ci sono delle IA e voi siete semplicemente delle scimmie da laboratorio che mettono i cubi nel buco esatto, Croteam è riuscita nell’ impresa di non clonare le soluzioni, di scrivere delle regole proprie e di creare un mondo di gioco, all’interno del mondo del gioco che impatta sul mondo reale in maniera additiva.
Più filosofico di così…
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