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Destiny: il single player

Nonostante non siamo ancora riusciti a finire la campagna principale dopo circa 30 ore di gioco, è ora di dare un punto all’ esperienza Destiny.
E’ un fatto singolare, ma anche sintomatico di quanto sia ENORME il nuovo gioco Bungie.
Tra castori abbiamo discusso molto su come impostare la recensione di Destiny, e abbiamo deciso di dedicargli una settimana intera di articoli singoli, in modo da dettagliare il più possibile ogni aspetto del gioco.
Schematizzare questo lato di Destiny con il nome di “Single Player”, è un problema: se non avete un abbonamento PSPlus o Live Gold lasciate perdere Destiny, perché è un gioco concepito e strutturato sulla componente online e senza la possibilità di giocare in rete non avrebbe senso di esistere. Infatti senza internet Destiny NON esiste.

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Però facciamo un piccolo passo indietro: che cos’è Destiny esattamente? E’ un FPS ambientato in enormi mappe totalmente esplorabili, con una componente RPG in cui ogni azione e missione porta ad una crescita del livello di esperienza non solo delle vostre armi, ma anche degli NPC che vi fanno da statico supporto.
Destiny è un pò come se in Dark Souls, invece di esserci solo le ombre degli altri giocatori ci siano i giocatori fisicamente presenti: c’è qualcuno che ha deciso di fare la vostra stessa missione? Un solitario o una squadra intera? Bene, li vedrete sulla mappa, sparare ai nemici, magari fare piazza pulita del vostro obiettivo durante una ricognizione.

Anche se decideste di farvi tutta la campagna in solitario, avendo una connessione incontrerete altri giocatori sulla mappa a prescindere, con la possibilità di unirvi in squadra (e ballare! ndTMO) o vederli semplicemente che si fanno gli affari propri, aiutarli anche ed eventualmente proseguire ognuno per la propria strada.

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Cosa c’è da fare quindi per il giocatore “solitario” in Destiny? Niente, sperare che vada male la connessione così tanto da lasciarvi soli contro tutta l’orda di nemici che l’Oscurità vi manda contro.
Che è capitato un paio di volte, e non è proprio bellissimo sopratutto nelle sezioni in cui ci si trova ad avere a che fare con i punti di respawn limitato.
Però per tutti gli asociali la fuori tranquilli, tanto le interazioni con gli altri personaggi sono praticamente assenti, non potrete scambiare oggetti, non potrete regalarvi armi a vicenda, nulla di nulla: L’unico scambio sono i saluti, l’indicare ma sopratutto il ballo!
Che è la cosa peggiore che si possa pensare, ballare da soli, in mezzo al deserto delle stazioni lunari. Brutto no?

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Trovatevi degli amici o correte dietro alla gente, aiutate persone durante gli eventi pubblici e non fate gli orsi: Destiny è un gioco di pura compagnia! Oltretutto da soli ci mettereste una vita a salire di livello.
Però se proprio volete, e potete un avvertimento: è un percorso arduo. Molto arduo. Sopratutto frustrante.
Fatevi degli amici!

Un articolo di Er Pupo

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Se mi trovo qui é perché sono romano: ho conosciuto Marco all’expocartoon di Roma quando ancora era un fanboy SEGA, scriveva su un sito di Videogiochi che seguivo e si faceva chiamare TMO (senza l’articolo). Con la morte del Dreamcast TMO impazzì, e ne seguirono una serie di eventi (durati 10 anni e passa) che senza motivazione apparente mi hanno portato a scrivere su Beavers. Sapevo di TMO project quando ancora era nella testa di Timo, anche se non ho ancora ben capito cosa sia, e sono a conoscenza della passione, il tempo ed i soldi che ha dedicato da anni a questa parte. Ancora mi chiedo però cosa significasse la sua vecchia mail, “mamameg” (rischierei la scomunica ndTMO) pero’ sono felice e onorato di essere qui. I miei vizi sono solo sigarette e gaming, dunque va da se’ che sto’ sempre senza na lira (cosa che ci accomuna un pò tutti, su questo sito ndTMO)!

07 Ottobre 2014
Categoria: Comics, Destiny

Commenti

5 risposte a “Destiny: il single player”

  1. Gog3 ha detto:

    Bella stuoia, ma giocate su PS4.. :/

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