Nidhogg
Due anni fa
Quando ho visto Nidhogg la prima volta è stato amore a prima vista, forse perchè stava in un cabinato, a me i cabinati hanno sempre fatto un sacco di belle sorprese quando ero piccolo, dalle mani nella ceneriera sporca alla sfida a Street Fighter col cugino della ragazzina che mi piaceva:
Pixel grossi alla Atari manera, due contendenti (giallo vs verde) animati in modo fluido, con notevoli reminiscenze da Impossible Mission, ed un unico obiettivo: arrivare dal lato opposto del livello prima dell’avversario, a qualsiasi costo, armati di sola spada e, in caso di accidentale perdita della stessa (magari lanciata nel tentativo di incastrarla nello stomaco dell’altro contendente) di pugni e calci
Due soli pulsanti rispettivamente per attaccare e saltare ed una semplice gestione del combattimento all’arma bianca basato sulla possibilità di impostare l’attacco in alto, al centro e in basso. Se le spade sono alla stessa altezza automaticamente ci si parerà dall’attacco avversario (prince of persia docet), al contrario finirete miserabilmente a terra in un lago di pixel.
Lanciare l’arma invece può essere un modo per preventivare un attacco al volo o un tentativo di fuga da parte dell’avversario verso l’agognata libertà .
Ogni morte porta ad un respawn, non sempre immediato e comunque ben studiato per dare il necessario vantaggio di fuggire al vincintore della tenzone.
Il livello disponibilie è composto da 5 schermate in tutto.
Il gioco è di una frenesia e bastardaggine mai vista, con i pochi movimenti elencati si assiste ad una pletora di morti, cadute, schivate (scivolare sotto ad una stoccata per poi fuggire o contrattaccare è tanto semplice quanto coreografico) e strategie scelte al volo fin dai primissimi secondi di gioco.
Spade che volano, cadute inaspettate, fughe disperate, mazzate in faccia con button mashing frenetico ed azioni degne di funamboli pur di non venire seccati dal proprio nemico/amico.
Una specie di gioco che è sempre esistito nelle mani di tutti i videogiocatori e che finalmente prende la forma di una veste fintamente retroprogrammata. Il classico gioco che dovrebbe essere disponibile in tutti i device del mondo, tostapane inclusi. Ma è solo su Winnitron, per ora.
Cosa è cambiato rispetto a 2 anni fa?
Nidhogg nel frattempo è uscito dal Winnitron e si è ritrovato al pari di Street Fighter all’ Evo fighting game championship l’anno scorso, in una versione aggiornata con nuovi stage, alcuni ritocchi grafici ed una nuova mossa, il famoso “divekick” che sarebbe il calcio volante che fa tanto anni 90.
Il gioco competitivo per eccellenza insomma, fatto apposta per un torneo del genere, che è praticamente l’anima stessa di Nidhogg, ovvero 1 vs 1.
Poi finalmente è arrivata pochi giorni fa la versione da casa su Steam: praticamente tutto quello che ho scritto sopra resta ma è ampliato grazie ai nuovi stage.
Castle – il rifacimento del livello originale
Clouds – Un livello con piattaforme randomiche e a scomparsa ambientato sulle nuvole
Mines – Livello angusto dove in 2 schermate non si può assolutamente saltare
Wilds – Livello fighissimo in cui ci si può nascondere nell’erba a tipo gente di merda. Ma è anche quello più aperto quindi è facile fuggire.
Il problema principale è che per quanto questi stage siano belli e che in 5 ore totali di mazzate non mi sono mai trovato ad usare la stessa strategia contro tutti i miei avversari, forse ce ne volevano di più. Potrebbero arrivare, sicuramente, ma calcolando quanto tempo Messhof ha impiegato per creare il gioco così com’è ci vorrà del tempo.
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Cosa sarebbe stato bello vedere
L’aggiunta di una modalità single player contro i Bot infatti non aiuta di certo a chi magari non è proprio interessato ad un gioco VS only. Il sistema di gioco di Nidhogg è perfetto per un gioco alla Prince of Persia ma actionissimo, infatti giocandoci mi immagino come sarebbe stato fico metterci una storia minimale ed una sequenza di livelli disegnata apposta per il single player, magari con avversari non umani, boss…
I problemi di Lag e di compatibilità con le croci direzionali dei Joypad (e quindi tutti gli arcade stick) sembrano essere risolti con l’ultimissima patch di oggi, ogni tanto infatti il gioco risulta assai ingiocabile se si becca una partita assai distante.
Pure na bella versione PsVita e 3DS schifo non farebbe, anzi.
Ma questo c’è e questo ci teniamo
Il fatto che Nidhogg è l’esempio lampante di come un gameplay semplice può essere anche profondo. E secondo me è uno di quei pochissimi giochi per essere giocati tra due persone che si guardano in faccia dopo ogni sconfitta, per quanto funzioni anche online per carità , ma l’assenza dell’ insulto diretto, del calcio negli stinchi, dell’ insulto alla mamma che magari passa da dietro mentre state giocando me lo fa immaginare come se fosse un classico che è sempre esistito.
Fosse uscito 20 anni fa avrebbe rivoluzionato tutto il genere. Ora per quanto professionale, resta un prodotto di nicchia, come purtroppo tutti i picchiaduro di un certo livello ed i VS game. Consigliato solo a chi ha ben capito a cosa va incontro.
Meravigliosa. Adoro questo tipo di vignette, con dei plot inaspettati. :O
Grazie! I pixel mi hanno ispirato :V
GG
Wow… Devo dire che come gioco mi aveva intrigato. Ma dopo questa stupenda storia mi sa che lo prendo :v
Aspettiamo la recensione, ovviamente :P
Fatemi uscire dall’ ufficio e scrivo! :V
Ma fingi un attacco epilettico e scappa dalla finestra scusa :v
:O Chapeau!
Giocone cazzo. Devo munirmi di un paio di controller decenti e usarlo come gioco alcolico alla prossima grigliata/festino balordo:
-uno shot di quello che ti pare ogni volta che superi un ‘quadro’,
-uno ogni 10 infilzate a tuo favore (x2 se sono consecutive)
-due shot per aver nutrito la bestia (x2 se non hai mai lasciato andare l’avversario oltre lo stage centrale)
Tempo due round ed è il delirio collettivo xD
Che idea fenomenale! XD