Charlie Murder
Rythm Beat ‘em up GDR
Dicevamo appunto “old style” perchè parliamo di 2D, ma lo stile grafico del gioco è completamente attuale e disegnato a mano, con tratti simili a quelli dei Graffiti dei bimbominkia, brutti, realizzati con la la prima matita di photoshop che capita, ma è uno stile interessante, con toni molto dark: La storia vede come protagonisti due generi musicali come il Punk Rock e il Death Metal. Quindi giù di scene dark è pure parecchio violente, un gore ammorbidito dallo stile di cui parlavo prima, e questo contrasto da al gioco un certo fascino.
La cosa buonissima di Charlie Murder è che anche il gameplay ricalca molto i beat’em up vecchia scuola, compresi i nemici che rilasciano potenziamenti ed energia, in più c’è un ottimo uso degli elementi ambientali e tantissime armi di fortuna, persino i resti dei nemici sconfitti possono essere usati per gonfiare di botte tutti i malcapitati.
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Un gioco molto Social
Durante il cammino nella modalità principale ci si può imbattere in codici QR da fotografare con il cellulare (quello nel gioco, non il vostro) per ottenere potenziamenti, sempre tramite il cellulare potrete tenere d’occhio la popolarità della vostra “band” su un fac-simile di Twitter, che aumenta in base alle combo e alla spettacolarità delle mazzate. Ogni tanto, ci si imbatte in minigiochi che fanno il verso ai rythm game, dove bisogna premere il tasto giusto al momento giusto per cercare di non prendere stecche durante i concerti. Queste scene sono inserite negli intermezzi che raccontano le vicende visto che c’è un perché nel vostro peregrinare, combattendo le creature più assurde.
Il gioco sembra comunque disegnato attorno al mulitiplayer (fino a quattro giocatori sia in locale che online), ed è inutile dire che più si è più ci si diverte. La modalità multiplayer competitiva (anche online) dove tra i quattro giocatori vince l’ultimo che rimane in piedi è uno spasso.
La modalità principale da affrontare anche in single player però scivola via un po’ troppo in fretta a causa di una difficoltà media tutt’altro che proibitiva, senza tener troppo conto dei potenziamenti forniti da alcuni elementi gdr (abiti, per lo più, insomma niente di profondo). Le sezioni più impegnative sono quelle relative ai boss, ma neanche tutti, forse due o tre in tutto il gioco. Insomma, nulla che si avvicini alle smadonnate all’impegno richiesto dai capostipiti del genere. Charlie Murder rimane però un titolo molto divertente, fluido nell’azione e, vi dirò, con una storia semplice ma godibile.
Lo trovate su Xbla!
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