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L’uomo giusto nel posto sbagliato (o viceversa)

Almeno una volta alla settimana, alle volte anche tutti i giorni, andavo sul sito di Black Mesa Source nella speranza, vana, di vedere un aggiornamento sul progetto. In pratica sono stati 8 anni di F5 e visite da lurker al forum ufficiale. Fino a 4 giorni fa.

Il sito ufficiale di Black Mesa Source
Per scaricare la Mod potete andare alla pagina di Download
Ricordatevi di scaricare Steam e le Source SDK 2007 direttamente dal pannello

Quando è cominciato il conto alla rovescia per l’uscita di BMS, quasi in concomitanza con l’uscita di Steam Greenlight mi sembrava che il tempo non passasse mai. In 8 anni sono successe un sacco di cose ma questi 14 giorni di rimanente attesa erano snervanti. E se il gioco fosse stato una mezza chiavica?

Col cazzo!

Black Mesa Source è un prodotto che se fosse stato venduto sotto una etichetta ufficiale a prezzo pieno non avrebbe fatto differenza alcuna. E questo lo voglio chiarire fin da subito, proseguendo poi con i perchè di questa affermazione.

Alta fedeltà

Il Source è il cuore pulsante del mondo della saga di Half Life e Portal, oramai la fisica, i materiali, le luci e lo stile artistico che contraddistingue questo mondo l’abbiamo imparato a memoria. Gli sviluppatori della mod sono riusciti ad entrare in questa ottica realizzando degli ambienti perfettamente in linea con il resto degli episodi. Le oltre 5,000 texture ed 2,000 e più modelli realizzati potrebbero tranquillamente essere spacciati per lavoro della casa madre senza che nessuno se ne accorga.

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I dialoghi aggiuntivi e classici sono stati totalmente rifatti da zero raggiungendo le oltre 6,500 linee di dialogo. In pratica c’è molto più da ascoltare rispetto al solo Half Life 2. La trama principale non è stata minimamente stravolta e non sono state aggiunte parole messe a caso, la narrattiva raggiunto una più completa coerenza e modernità, fosse anche per la presenza di scienziati sempre e comunque diversi l’uno dall’ altro, sesso compreso. La presenza di personaggi chiave della saga non incastrati a forza ovunque è oltretutto perfetta per agganciarsi ai titoli seguenti.

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Menzione speciale per le musiche, stupende, riarrangiate, aggiunte e pienamente in linea con l’azione e l’atmosfera. Il livello del sonoro in generale raggiunge delle vette di eccellenza quando entrano in gioco i rumori dell’ ambiente, facendo sentire ancora di più palpabili e godibili le stanze, i corridoi, gli esterni e tutto quello che offre il tour al complesso Lambda.

Potete scaricare gratuitamente (o anche facendo una offerta a piacere) la musica di Black Mesa Source.

Mi piace quel che muovi

Se non teniamo conto di alcune limitazioni del motore per quanto riguarda i poligoni e di alcuni modelli e di qualche texture fin troppo sgranata si può dire che il lavoro fatto su BMS sia di un attenzione maniacale: suppellettili, macchinari, scrivanie, computers, mobilia, infissi, automobili, stanze enormi, stanze piccole e cunicoli tutti strapieni di dettagli. I distributori delle tutte HEV sono affascinanti con le luci blu che provengono dal liquido degli scudi che illumina la pompa (hem), piccoli tocchi di classe che troverete in continuazione per tutta la durata dell’ esperienza. Non c’è un solo livello dove le cose sono state lasciate al caso, anche la posizione dei Power Up, un lavoro certosino.

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Alcuni ambienti di gioco creati per l’occasione e non presenti nell’ originale sono incastonati talmente bene nel complesso di Black Mesa che vi verrà da esclamare quasi “perchè non mi ricordo come si fa questa sezione se ho giocato ad Half Life 300 volte?”.

La scelta cromatica delle varie sezioni di gioco e la crescente modernità dell’ impianto di Black Mesa mano a mano che si avanza è piacevolissima, graduale e coerente. Un vero e proprio studio complessissimo di level design, più di una volta sorprendente grazie al perfetto bilanciamento tra parti action ed enigmi.

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Le animazioni degli NPC ed i loro dialoghi scriptati e sono ottimi e sempre coerenti. Una delle peculiarità, per quanto frugale, di Half Life è stata sempre la possibilità di portarvi dietro scienziati e poliziotti (carne morta in entrambi i casi) anche solo per sentirli fare discorsi senza senso con risposte randomiche, anche questo risulta divertente da vedere grazie alle fantastiche espressioni facciali dei personaggi.

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I modelli infatti sono dettagliatissimi e mai banali, anche perchè pieni di simpatici particolari come ad esempio alcuni scienziati che vanno in giro con gli occhiali rotti.

Gman ovunque.

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Alwaysrun

Andare in giro come un pazzo con la tuta HEV schizzando tra i proiettili è qualcosa di ancora fattibile a livello Normal, un pò meno a livello Hard dove vi aspettano delle vere e proprie sedute di tipo “trial and error” per cercare di venire a capo dei continui agguati fatti dai nemici. Per quanto le posizioni siano scriptate il lavoro fatto sull’ intelligenza artificiale è ancora una volta sorprendente: non avrete a che fare con gli stupidi Combine di Hl2, qui vi vengono a prendere o vi aggirano anche in capo al mondo, senza sosta. Però è anche vero che il gioco non va affrontato alla Rambo nonostante l’azione sia molto veloce. Certo è che correre verso un nemico nascosto dietro l’angolo con il classico “SWISH!” del turbo e fargli saltare le cervella con lo shotgun è un piacere.

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Vedere le gambucce degli Houndeye che saltano per aria mentre spalmate le pareti di giallo con i resti di un Headcrab è spettacolo muhahahah. Eh! Hanno fatto un ottimo sistema di gestione separata dei vari pezzi del corpo. Preparatevi a scene truculente!

Gli scontri con i Boss sono quasi sempre basati su un enigmi, la forza bruta si usa solo verso la conclusione del gioco, vi daranno sempre filo da torcere. Le nuove situazioni create, tanto per ribadirlo, sono a dir poco irriconoscibili dalle sezioni originali, mentre quelle gia presenti sono ancora più belle di prima.

In generale chiunque sia riuscito a far diventare bella una sezione terrificante come “on a rail” è per forza un genio.

Ancora non è finita

Mancano ancora tre cose all’ appello: il tutorial, la famosa “Hazardous course” dell’ originale che probabilmente non verrà mai realizzata, il DeathMach, in corso d’opera assieme agli ultimi livelli di Xen. Sotto questo punto di vista direi che l’idea di rilasciare la prima parte è stata ottima. Anche perchè l’originale Xen faceva piuttosto cacare come esperienza. Sembra che infatti la versione ufficiale di Xen fosse ben diversa e che gli sviluppatori di BMS stiano lavorando per rivisitare quella che a conti fatti doveva essere una serie di livelli molto differenti.

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Visto il risultato attuale ed il lavoro eccellente realizzato fino ad ora non posso che augurarmi il meglio per questi ragazzi e per il resto del lavoro, sapendo che per me l’originale half life ormai è Black Mesa Source e non quello del 98.

Fossi in Valve me li terrei stretti.

Ma non c’ha un difetto?

Ricordatevi di usare E per scendere dalle scale e che nei giochi Pro FPS per saltare gli ostacoli si usa CTRL + Salto. Se sbagliate è colpa vostra. Se si blocca è colpa di Windows. Andate a giocare che non rompete i coglioni.

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La gallery da Hipster che vedete qua sotto la trovate anche sul mio profilo di Steam

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Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

18 Settembre 2012
Categoria: Comics

Commenti

Una replica a “L’uomo giusto nel posto sbagliato (o viceversa)”

  1. Christopher Sacchi ha detto:

    A parte la genialità della striscia, ho giocato ancora poco ma sono rimasto pur’io con la mascella a terra dallo stupore. Stupendo veramente. Ci sono state almeno due situazioni, oltretutto, in cui sono saltato dalla sedia. Una di queste è stata quando ho scoperto che i nemici di taglia più piccola li puoi raccogliere una volta morti. Ho raccolto un Houndeye senza volerlo e mi stava pigliando un colpo.

    Che cazzarola di lavoro che hanno fatto, mamma mia…
    Chiunque nel curriculum possa vantare “Black Mesa: Source Team” è persona degna di rispetto e pubblica ammirazione.

    Ed è vero, sì, che si tira i book fotografici. Se li merita tutti proprio.

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