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Titanfall – la recensione

Cosa succede quando compi una serie impressionante di omicidi?
Apparentemente ti premiano con un robottone gigante.

Titanfall – la recensione

Dire che Titanfall fosse uno dei giochi più attesi per le nuove console è riduttivo. Fin dal primo filmato rilasciato all’E3 l’hype attorno al progetto di Respawn è stato altissimo.
A questo punto vediamo di stabilire direttamente il ritmo della recensione.
Titanfall è all’altezza dell’Hype generatosi attorno al progetto? No. Ma, onestamente, non credo esista un gioco che potesse in quell’impresa.
È Titanfall un bel gioco? No. È un GRAN bel gioco.

Tutti i punti che ho esaltato nella preview sono ancora li. Il divertimento, il level design, la giocabilità, tutto questo è ad altissimi livelli e si sente pesantemente che i ragazzi di Respawn sono gli ex Infinity Ward dei bei Call Of Duty

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Il gioco è estremamente familiare quando si è pad alla mano, e pur essendo un prodotto nuovo non è un prodotto innovativo dal punto di vista dei controlli. Non che questo sia un male eh. Infinity Ward ha ridefinito gli FPS su console con Modern Warfare per quel che riguarda i controlli, almeno tanto quanto Halo fece a suo tempo, e Titanfall attinge a piene mani da quell’illustre passato.

C’è poco o nulla da valutare per quel che riguarda la trama. Il gioco è stato concepito, realizzato, annunciato e rilasciato come multiplayer only, ma i ragazzi di Respawn si sono premurati anche di aggiungere una micro campagna online che funge da introduzione alle mappe. In pratica non è altro che una serie di partite come al solito, ma hanno aggiunto in mezzo alcune cut scene realizzate con il motore del gioco. La storia è che ci sono gli omini blu che arrivano sul pianeta degli omini ocra e cominciano a spararsi con dei mech giganti

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La campagna quindi è corta e quasi inutile, ma completarla per entrambe le fazioni sbloccherà i due modelli di titano bloccati.

Valutiamo il valutabile

Il lato tecnico del gioco (almeno su Xbox One) è tutt’altro che impressionante.
Le texture non sono il massimo ed i modelli poligonali sono buoni, ma non eccellenti. Le animazioni al contrario sono ben realizzate, fluide e spettacolari, soprattutto durante la scalata ai Titani.
Il sonoro è decisamente nella media, niente di impressionante, niente di orribile, fa “semplicemente” il suo dovere con effetti sonori canonici per le armi, le solite frasi ripetute all’infinito, il solito FPS online insomma.
Ma è nella giocabilità che Titanfall si erge splendido e maestoso come… come… come un Titano ecco.
Il gioco è frenetico, ma non frettoloso. È caciarone, ma non senza cervello.
Come dicevo in fase di preview il gioco rende al meglio quando viene giocato con un approccio ragionato alla mappa, senza correre ciecamente allo sbaraglio, perchè fra piloti avversari e npc un giocatore avventato dura ben poco. Va da se che quando un pilota nemico (o ancora peggio un Titano avversario) ci spotta allora bisogna muoversi veloci e precisi per sperare di sopravvivere.

Il gioco, come praticamente tutti gli fps moderni, l’energia si rigenera, ma non ci sono scudi di sorta e non ci vogliono troppi colpi per mandarci dritti dritti alla schermata di respawn (entertainment :V ndTMO), il che rende fondamentale padroneggiare al meglio le manovre evasive che derivano dalla possibilità di correre su muri ed effettuare doppi salti a destra e manca.
Ad ogni giocatore inoltre viene assegnato un timer. Questo countdown indica quanto siamo lontani dal poter richiamare sul campo di battaglia il nostro titano da combattimento. Possiamo accorciare i tempi compiendo uccisioni di NPC o avversari umani, ma quando il titano è pronto non saremo obbligati a richiamarlo; quindi se preferiamo giocare a piedi nessuno ci proibisce di farlo. Inoltre, se il titano è pronto, il timer non si riazzera in caso di morte. Questo rende possibile per tutti la possibilità di giocare con i robottoni, a differenza dei bonus kill streak di COD disponibili solo per i giocatori più abili.

Riguardo ai dubbi che avevo espresso in preview, purtroppo alcuni sono dimostrati azzeccati.
Per quanto il gioco sia divertente, è altrettanto povero contenutisticamente. Con sole 15 mappe e sole 10 armi primarie il gioco sembra già pronto a ricevere DLC e pacchetti armi. Tutto questo per un gioco che arriva sugli scaffali ad un prezzo tutt’altro che budget. Certo, ci sono pur sempre le Burn Cards, particolari carte che danno un bonus della durata di uno spawn, ma non è nemmeno remotamente abbastanza secondo me.
Giungendo alle conclusioni comunque, non me la sento di non consigliare il titolo. Ci troviamo dinnanzi ad un FPS di gran qualità, giocabile e molto molto molto divertente. Sicuramente una valida ragione per possedere una Xbox One ed un gioco che vi terrà attaccati al pad a lungo.

8

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Un articolo di Prophet

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Sono capitato su questo sito di pazzi parecchio tempo fa, un semplice lettore come voi comuni mortali, ed il sito era differente allora; tutto era più semplice a quei tempi. Ma un giorno cominciarono le recensioni, e sentii un disturbo nella forza. TMO, Pupo e LostTrainDude erano soli e disperati, e solamente il successore della divina recensione di Hokuto poteva salvarli, ma era occupato. Quindi ho cominciato a dare una mano io. Gioco ai videogiochi da quando convinsi i miei genitori a regalarmi un Master System per Natale, e da allora non c'è stato giorno in cui non abbia trovato un modo per fare una partita ad un qualunque sistema di intrattenimento elettronico. Questo purtroppo ha generato in me un errore critico di sistema, da cui è nato Casimiro; personificazione di tutto ciò che c'è di sbagliato e corrotto nella community dei videogiocatori. Almeno ci fa ridere.

21 Marzo 2014
Categoria: Comics, Review

Commenti

3 risposte a “Titanfall – la recensione”

  1. Riccardo Raimondi ha detto:

    Rosico forte, ma prima che riesca a far entrare in casa un boxone o una ps4 sarà già uscito Titanfall 3 purtroppo.

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