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Dead Space Week (act2)

L’idea alla base del brand di Dead Space è quella che Riccitiello (CEO di EA) definì “IP al cubo”, cioè un brand che non è solo gioco per console/pc ma che si manifesta in diverse tipologie di media e ne espande la trama e l’universo. Niente che i fratelli Wachowski non avessero gia fatto con Matrix per dire, però l’idea poteva funzionare.

Le vendite di Dead Space non sono state stellari, nonostante il clamore della critica e dei giocatori, infatti assieme a Mirror’s Edge faticò non poco per vendere la prima milionata. Per certi versi in il primo Dead Space è un po’ vuoto come trama se non la si colma con il fumetto (del binomio Ben “30 notti di buio” Templesmith e Antony Johnston, scrittore della trama stessa di Dead Space oltre che di un fracco di altra roba) e il primo Anime, Dead Space Downfall.

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[spoiler alert, se non li avete letti] In questi due pezzi di trama si racconta cosa è successo sulla colonia e si comincia a capire dove può spingere il fanatismo per Unitology, vera protagonista di questa storia.
Nel fumetto troviamo personaggi che nel gioco verranno solo nominati di sfuggita in qualche audiolog, e scopriamo come sia stato pianificato tutto alla perfezione per incastonarsi all’interno dell’ esperienza di gioco stessa. Infatti avendo letto prima il fumetto più volte mi è capitato di intravedere posti e situazioni facilmente riconducibili al cartaceo, poi disegnato da Templesmith, per me poteva anche non avercela la storia, sarebbe stato lo stesso un capolavoro.
Stessa cosa per Downfall, Anime di fattura alquanto scarsa ma che offre un punto di vista che nel fumetto e nel gioco non viene proprio preso in considerazione, ovvero la caduta della Ishimura per mano dei Necromorph e del Marchio. Non è neanche malissimo preso in ottica ludica, solo che una produzione meno a basso costo avrebbe giovato alla serie stessa.
Ancora, anche qui Unitology si fa sentire e le conseguenze per la Ishimura saranno distastrose.
Gradevole è il finale, che si collega direttamente al gioco, incastrando perfettamente tempistiche e situazioni dei primi minuti di Dead Space.

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Uscì anche un fumetto sempre del duo Templesmith/Johnston Riguardante Extraction, il gioco per Wii e che troviamo su PSN e nell’ edizione collector di Dead Space 2 per PS3: sfortunato nelle vendite come il predecessore, solo che questa volta è stato veramente imbarazzante (9000 copie in un mese, che tristezza), il titolo Visceral/Eurocom è un light gun shooter, uno dei migliori mai creati, che racconta gli avvenimenti su Aegis, antecedenti al primo fumetto addirittura, quando il Marchio viene portato alla colonia. Stessa cosa il fumetto che ci mostra come ormai di consueto un nuovo punto di vista.

Ma i prequel non sono mica finiti, prima ancora di Extraction c’è Dead Space Martyr di B.K. Evenson che parla del ritrovamento del Marchio nel cratere e delle sorti della spedizione (si beh ovviamente, brutta fine). Finalmente si va avanti con la storia in Dead Space Salvage, dove Unitology manda degli agenti sui relitti della Ishimura nella ricerca del Marchio (infatti la chiesa ancora non sa che il Marchio è andato distrutto su Aegis).

Il secondo lungometraggio animato è Dead Space Aftermath, uscito praticamente assieme a Dead Space 2: interessante la realizzazione, diversi autori e team di animazione hanno curato gli spezzoni della trama che vede i quattro protagonisti raccontare il tentativo di portare sulla terra un pezzo del Marchio, il tutto sotto l’occhio vigile dei religiosi.
Graficamente le sezioni in 3D lasciano parecchio a desiderare, mentre la prima e l’ultima parte sono proprio belle da vedere. Forse la cosa che crea più confusione è proprio il character design che cambia ogni 15 minuti, lasciando un po’ spaesati!

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E qui comincia Dead Space iOS, Dead Space Ignition (l’unico gioco pessimo della serie, una specie di rompicapo, lasciam perdere) e quindi Dead Space 2, che ancora non ho neanche scartato e con il quale giocherò fino a che non comincerò a delirare pure io come tutti i protagonisti di tutta sta trama: Non è troppo complessa, insomma è anche lineare se la si vede nell’ ottica Unitology-Marchio-Fantasmi-Impazzisco-Muoio-Necromorph-BumBum-Unitology e via all’infinito, però spero di aver reso l’idea di quanto EA tenga a questa serie nonostante la giovane entà e le vendite non all’altezza, almeno fino ad ora. Un impegno fuori dal comune per una serie che se non si è capito mi piace parecchio. Spero che questo testo vi faccia chiarezza sullo schema che ho postato su, invero un po’ confuso ai più!

Sia lode ad Altman!

Un articolo di the TMO

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per gli amici Timo, è in realtà Marco E. Giammetti, sul pianeta terra dal 1979 e grafico dal giorno prima. Ha cominciato a mettere le appiccicaticce manine sui videogame all’ età di 3 anni con un Vic 20 e non ha più smesso di giocare da quella data in poi, frequentando sale giochi malfamate e rischiando più volte la bocciatura a scuola per tentare di uccidere quell’ ultimo maledetto boss.

27 Gennaio 2011
Categoria: Comics

Commenti

5 risposte a “Dead Space Week (act2)”

  1. Kimahri ha detto:

    Ehm… devo ancora finire il primo :X
    Forse è meglio che lascio perdere sta serie. XD

  2. P-Dave ha detto:

    Oddio Altman lo voglio come avatar! XD

    Io lo sto ignorando, per il momento. Aspetto che un collega lo finisca e me lo passi, nel frattempo mi sfondo di Magic e Fallout New Vegas ( sempre prestato… ** ).

  3. asavaris ha detto:

    Fantastico lo schema! XD

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